Oggi diventiamo un po’ meno asini e andiamo a parlare dei vari tipi di obbligazioni emesse dallo stato Italiano con una visione nel dettaglio su cosa sono i BTP, l’emissione più conosciuta e diffusa.
Una delle emissioni a più breve scadenza sono i BOT o buoni ordinari del tesoro che hanno durata di 3 o 6 o 9 o 12 mesi.
Il rendimento è dato dalla differenza tra prezzo di acquisto e valore di rimborso poiché sono emessi solitamente sotto valore 100 che è il valore di rimborso a scadenza.
Dopo di che abbiamo i CCT o certificati di credito del tesoro, che hanno durata di 7 anni ed emettono cedole semestrali.
CTZ o certificati del tesoro a zero coupon.
Hanno una durata dai 18 ai 24 mesi e non prevedono alcuna cedola quindi sono emessi sotto la pari.
Anche comuni, province o Regioni possono emettere obbligazioni e si chiamano BOC buoni obbligazionari comunali
BOR buoni obbligazionari regionali e BOP buoni obbligazionari Provinciali.
Però l’ emissione italiana più diffusa oggi è il BTP.
BTP è l’acronimo di Buoni del Tesoro Poliennali.
I BTP sono una delle diverse obbligazioni emesse dallo stato italiano.
Queste obbligazioni hanno scadenze superiori ai 12 mesi e sono emesse dal Ministero dell’Economia e delle finanze.
La loro durata è di vari anni e può essere di 3, 5, 6, 10, 15, 20, 30 e 50 anni .
I BTP italiani pagano ai possessori cedole semestrali, ovvero interessi.
I BTP vengono venduti, il termine corretto è collocati, tramite aste organizzate dal Ministero ogni circa 2 settimane. A queste aste, negoziate sul mercato generale dei titoli di stati, partecipano gli attori istituzionali e commerciali del mondo della Finanza, come banche italiane e straniere e per somme superiori ai 2, 5 milioni di euro.
Per somme più basse e con lotti minimi di 1000 euro invece la negoziazione avviene sulla piattaforma MOT dedicata la trading obbligazionario italiano.
Il valore nominale di un BTP è pari a 100 all emissione.
Ovviamente i BTP possono essere acquistati anche dopo la loro emissione sul mercato secondario.
I BTP sono emessi ad un prezzo nominale di 100 ma il valore può oscillare ad un prezzo superiore o inferiore nel corso del tempo dovuto al rischio percepito riguardo all’ emittente.
Questa è una cosa che fa parte del mondo della finanza, si applica a tutte le emissioni obbligazionarie.
Il prezzo dell obbligazione viene anche influenzato dai tassi delle emissioni successive e dalla loro vita residua.
Se avessimo delle emissioni successive con rendimenti superiori, la nostra obbligazione “vecchia” risentirebbe del rendimento inferiore e quindi perderebbe valore.
Va ovviamente sottolineato che il prezzo tenderà a scendere dopo lo stacco della cedola.
Ovviamente queste obbligazioni come tutti i prodotti finanziari, sono tassati per il cittadino italiano.
In questo caso la tassazione è del 12,5 per cento contro il 26 per cento dei normali prodotti finanziari.