In questo articolo parleremo degli asset tossici nelle pance delle banche.
Cosa sono e perché sono nei bilanci della tua banca.

Le banche hanno vari asset all’interno dei loro bilanci e tra di questi abbiamo obbligazioni, azioni, prestiti e poi derivati vari come MBS (mortagage backed securities), CDO e CDS (Credit default swaps).

La parte che potrebbe essere tossica nella quasi totalità delle volte sono gli ultimi 3 elementi, che sono dei derivati.
Questi derivati sono creati tramite cartolarizzazioni.
La cartolarizzazione è una tecnica finanziaria appositamente progettata per trasformare strumenti finanziari non trasferibili in altri strumenti finanziari trasferibili,
Queste operazioni possono generare dei flussi di cassa e vengono “trasformate” in attività divise e vendibili, ossia in titoli obbligazionari denominati Asset Backed Securities (ABS).

Questa attività finanziaria viene realizzata per recuperare ulteriori risorse monetarie sul mercato. La sua diffusione come strumento per la raccolta di finanziamenti è cresciuta notevolmente negli ultimi anni, cosa che ha consentito alle banche di alimentare il meccanismo di concessione dei mutui subprime.

In base al sottostante cartolarizzato possiamo parlare di titoli:

MBS (mortgage backed securities, il cui sottostante sono mutui)

CDO (collateralized debt obligation, il cui sottostante sono titoli obbligazionari pubblici o privati)

ABCP (asset backed commercial paper, che sono crediti a breve termine).

Per farvi un esempio di cartolarizzazione reale, dovete pensare ad una banca che ha fra le sue attività un certo numero di prestiti immobiliari; se la banca decide di cartolarizzare tali attività allora emetterà dei titoli, che hanno come garanzia i mutui sulle case, che verranno venduti a investitori privati o istituzionali.

La nostra banca cede questo gruppo di suoi mutui ad una Società Veicolo (la Special Purpose Vehicle, brevemente SPV), creata appositamente per lo scopo, la quale emette delle obbligazioni (nel caso specifico dei mutui le Mortgage Backed Securities) che colloca presso gli investitori.
Il rischio viene trasferito dalla banca ai sottoscrittori finali delle obbligazioni, il rimborso degli interessi maturati e del capitale a scadenza delle obbligazioni è legato alla effettiva riscossione delle rate dei mutui stessi. Capite che se questi mutui non vengono pagati, gli investitori vedranno andare a zero il valore delle loro obbligazioni.
Negli anni prima della crisi dei mutui subprime vi è stata una crescita molto sostenuta delle cartolarizzazioni a livello globale, raggiungendo un picco pari a circa 11 mila miliardi di $ negli Stati Uniti e a 2 mila miliardi di € in Europa.
Compreso cosa sono le cartolarizzazioni, torniamo ai nostri asset tossici.

Molto volte le banche in realtà non sanno cosa hanno in pancia poiché le agenzie di rating non hanno fatto una due diligence reale, quindi il rischio è mascherato o nascosto e alla fine le banche hanno comprato asset la cui problematica viene a galla solo nel momento peggiore, ovvero quando non si pagano i debiti.

Facciamo un altro esempio, ipotizziamo che tutti questi asset siano messi uno scatolone e dividiamolo in 3 parti:

All’ interno del primo troveremmo gli asset realmente tossici, ovvero prodotti finanziari basati su prestiti che non verranno mai restituiti come mutui su auto, carte di credito, mutui su case e prestiti personali. Tutti conosciamo purtroppo qualcuno che vive ben oltre i propri mezzi.
Quel qualcuno è il nostro creatore di asset tossici.
Così questi asset, che la banca ha pagato a valore 100, in realtà valgono quasi zero.

Un secondo tipo di asset che potremmo trovare sono gli asset a lungo termine, ovvero asset che oggi possono sembrare tossici ma che sul lungo periodo posso risultare di ottima qualità.
Pensiamo ad un credito dato ad un azienda, il vostro vicino di casa che lavora sette giorni su sette nella sua azienda metalmeccanica, che nonostante sia piccola ma è un’eccellenza, che ha appena rimodernato tutti i suoi macchinari. Questa azienda sarà oberata da un grosso debito ma con macchinari nuovi e la sua buona gestione, nel giro di qualche anno ripagherà il prestito e sarà redditizia.
Se l’economia torna a crescere questo genere di debiti verranno tutti restituiti, quindi sono buoni nel lungo periodo ma sono anche potenzialmente tossici se l’economia stagna o peggio crolla.

La terza parte invece è formata dai buoni pagatori, dalla coppia che abita nell’appartamento a fianco al vostro e che hanno appena cambiato la macchina con una più grande perché vogliono allargare la famiglia. Sono entrambi lavoratori dipendenti,quindi hanno un lavoro stabile e questo li inserisce potenzialmente nella categoria dei debiti che vengono pagati con costanza e sempre in tempo. Questi sono ottimi asset, sono proprietari di carte di credito che pagano i loro debiti, mutui che vengono regolarmente saldati ecc.

Ora guardiamo tutto in funzione dell’ economia.
Nel momento in cui l’economia è in cattive acque e rallenta:

il primo gruppo, gli asset tossici, in realtà ha valore zero

il secondo gruppo, gli asset potenziali che le banche hanno pagato a prezzo pieno, cominciano a perdere di valore.
La perdita di valore non è data dalle problematiche di pagamento da parte dei debitori ma perchè questi asset vengono riversati in massa sul mercato perchè le banche devono coprire le loro spese e quindi li vendono per fare cassa ma la grossa quantità di asset sul mercato immacabilmente fa crollare il prezzo ad un decimo del valore iniziale.

il secondo gruppo sarebbe un asset da tenere ma le banche devono ricapitalizzarsi.
La problematica si acuisce poichè le banche dovranno contabilizzare questi asset con il loro prezzo di mercato, non importa se la banca crede che il valore sia 100. Se il mercato prezza a 50,questo sarà il valore da contabilizzare.

Più ci sarà pressione sulla banca e sulle altre banche, più queste dovranno vendere questi asset. Asset che non sono tossici per i pagatori, ma che sono tossici per la banca.

Nel continuare del deterioramento dell’economia, è probabile che la banca dovrà vendere anche gli asset del terzo gruppo, ovvero i migliori del lotto.
Questo purtroppo a sua volta porta al ribasso del prezzo degli asset di massima qualità e questo fa si che anche questi diventino potenzialmente tossici per la banca.
Come vedete è tutto collegato a cascata agli asset tossici iniziali