not nice neon light insigna

Fare la cosa giusta. Prima dell’inevitabile

Recentemente ho perso mio padre.

Dopo una lunga malattia, dopo un brutto peggioramento, si è spento in un letto di ospedale nel sonno. Senza dolore, in completa pace.
Quando muore il padre in una famiglia è sempre una tragedia dato che generalmente la figura maschile è quella che guida le scelte e la direzione di carattere economico e che porta a casa la quota maggiore degli introiti famigliari.

Dopo aver fatto i conti col dolore della perdita e aver gestito tutto ciò che viene dopo un lutto, una sera mi sono fermato a pensare alla mia situazione del momento.
La lunga malattia di mio padre, aveva permesso a me e mia madre di gestire al meglio le questioni familiari. Avevamo avuto tutto il tempo di fare le cose per bene, ma soprattutto di avere una visione di insieme del nostro patrimonio. Quella visione di insieme che a volte manca in una famiglia.
E mi sono fermato a ragionare su quelle famiglie che passano attraverso un lutto e che non hanno avuto la mia stessa fortuna. Come fare in questo caso?

Tu che stai leggendo, presumo che tu sia colui che in famiglia si occupi delle noiose questioni economiche. Presumo che sia tu quello che prende le decisioni e che ha l’idea della visione di insieme. Partiamo da quello che mi ha insegnato l’esperienza.
La prima cosa da considerare è l’assimmetria informativa.

Dato che in famiglia sei tu che ti occupi di queste cose, molto probabilmente il tuo partner non ne sa nulla. E non è detto che sia completamente sbagliato. Dobbiamo considerare la mole di cose che ci sono da fare, i diversi interessi dei due partner e la predisposizione personale di ognuno.
Però devi considerare che nel momento che tu non ci sarai, tua moglie o tuo marito dovranno prendere in mano la tua gestione finanziaria e dovranno mettere insieme i pezzi e capire cosa fare e con chi parlare.

Se posso darti una dritta, prova a lasciare tutto scritto e creare qualcosa a prova di errore.
Numero di conti, password e accessi, a chi rivolgersi e perché, persone fidate a cui rivolgersi che possono aiutare chi si ritrovi a gestire questa situazione.

Sono cose banali a cui però non pensiamo. Il principio alla base è gestire questa situazione cercando di lasciare da parte le emozioni e facilitare il lavoro a chi ci sarà dopo di te.

Istruire tua moglie o i tuoi figli su economia e investimenti, quello è un bel lavoro da fare. Sarà difficile, soprattutto se manca la motivazione e la voglia.

Anche perché, parliamoci chiaro.
Morto sei morto, non puoi certo suggerire le password del conto a tua moglie nel sonno.


scam laptop

La Scam List - La guida agli scam - Parte 1

Il mondo delle criptovalute è pieno di persone che vogliono truffarti. In realtà è il mondo reale che è così, ma il mondo delle cripto per come è conformato rende le truffe molto più semplici, veloci e soprattutto dolorose. Come ogni utente ti devi proteggere e la cosa migliore per proteggersi è conoscere le truffe, così da poterle riconoscere ed evitare.
Qui sotto troverete una lista di tipici scam che vedono perdere soldi utenti incolpevoli e a volte disattenti.

Il Cryptojacking
Partiamo dal cryptojacking o crypto mining.
Il cryptojacking è un tipo di attacco informatico che va a usare il computer degli utenti infettati da malware per minare criptovalute senza il loro consenso e senza che essi se ne accorgano
A causa dell’elevato utilizzo del processore, i computer infettati da questa tipologia di malware tendono a funzionare lentamente e a surriscaldarsi.
Si tratta di una minaccia che può compromettere ogni tipo di dispositivo, dai PC fino agli smartphone e perfino i server di rete.
Invece di creare mining farm con macchine proprie, in questo caso l’hacker crea una mining farm “clandestina” sfruttando e rubando capacità di calcolo agli utenti infettati, a costo zero per l’hacker. Infatti il mining, oltre a grossi costi energetici, reca un forte stress alle macchine usate per esso.
Uno dei modi più popolari di infezione è attraverso mail di phishing con collegamenti o allegati dannosi che installano malware, oppure tramite siti web infetti con script dannosi: quando un utente si collega a tali siti inizia a minare senza accorgersene. Molti siti per adulti sono provvisti di questi scritp malevoli che permettono il criptojacking.
Al momento la minaccia è recente e non tutti gli antivirus più diffusi sono pronti a combatterla ne sono protetti.
Tra i malware più noti va ricordato soprattutto PsMiner, un malware per il mining di Monero ideato per i dispositivi Window E CookieMiner, il quale è stato a sua volta progettato per il mining di Koto, una criptovaluta Giapponese
Alcuni di questi malware poi riescono a sottrarre i dati degli utenti, quindi possono avere accesso ai vostri accessi a wallet ed exchange. Cercate di impedire di essere infettati da questi malware con comportamenti basici come non aprire le comunicazioni sospette di posta elettronica che veicolano links truffaldini, o visitare siti di cui non sia stata verificata la sicurezza. Insomma, niente porno.

Il falso broker.
Capita di ricevere telefonate sgradite da persone che non conosciamo, da fantomatici call center che vorrebbero farci investire in bitcoin o ethereum. Generalmente le persone dall’altra parte del telefono ne sanno meno di noi ma sanno come colpire il nostro ego promettendoci ritorni da capogiro con praticamente zero rischi e senza problemi burocratici dato che loro si occuperebbero di ogni aspetto dell’investimento. Si tratta solo di fare un bonifico, e vedere il valore dei propri investimenti crescere a dismisura.
Ipotizziamo che il nostro amico Luca caschi nella trappola e decida di fidarsi di questo broker. Inizierà un iter in cui verranno chiesti tutti i documenti per iniziare a creare il conto su una piattaforma di trading,con sede all’estero in paesi come la Romania o Cipro. Le procedure per l antiriciclaggio di denaro saranno serie e serrate, convincendo Luca che il broker è serio.
Luca fa il primo deposito di 20.000 dollari tramite bonifico o con carta di credito e nel giro di qualche settimana le coin vengono acquistate. La piattaforma rilascia tutti i documenti fiscali di acquisto a luca, cosi da essere in perfetto ordine con la tassazione. Ma improvvisamente, il broker chiede altri 10.000 dollari a Luca se vuole indietro i suoi 20.000 dollari precedentemente versati.
Luca rifiuta e la società di trading sparisce.
Luca cerca di recuperare i suoi soldi tramite la piattaforma di trading ma qui capisce di non essere il possessore delle crypto. Infatti il Broker truffatore ha fatto depositare le coin, comprate coi soldi di Luca, su propri wallet proprietari. Praticamente Luca ha regalato soldi al truffatore.
I soldi sono persi, il broker è impossibilitato a fare nulla poiché il raggiro è stato ben studiato. Luca si sente male con se stesso.

La falsa identità
La comunità crypto usa per la maggior parte telegram e discord. Questo permette di contattare chiunque di questo mondo, riuscendo ad avere contatti con programmatori, influencer, CEO e trader. E questo permette a chiunque, di contattare anche te.
Capita spesso di essere contattati da personaggi che sono famosi nell’ ambiente o che millantano di lavorare per start up o aziende crypto molto famose. Vi metto in guardia, se non li avete conosciuti personalmente, la totalità di queste persone sono truffatori, che hanno rubato l’identità di persone dell’ ambiente e che prima o poi vi chiederanno soldi oppure di rivelarvi le chiavi private del vostro wallet.
Ci vuole poco per creare un profilo falso su telegram, una foto copiata dal profilo corretto e un nome utente similare. E il gioco è fatto.
Non inviate mai informazioni sensibili a nessuno, informazioni come password o chiavi private, ne fate versamenti di coin. Se qualcuno di questi manigoldi vi contatta, bloccatelo senza pietà.

Vuoi scoprire nuovi scam? Vai alla seconda parte della guida!


laptop, notepad e caffè pronti per una giornata di lavoro

Sicurezza e cryptovalute

Con l’utilizzo di asset digitali nel settore della blockchain, è bene partire con un'analisi del proprio computer e dello smartphone, e della loro messa in sicurezza. E’ buona norma avere sempre il sistema operativo aggiornato alle ultime patch di sicurezza, e conseguentemente tutti i programmi installati sul pc. E’ fondamentale l’utilizzo di antivirus di ultima generazione a pagamento. Sfatiamo un mito, non esiste il miglior antivirus ma esistono buoni antivirus (fate le vostre ricerche e comprate una licenza).
Ribadiamo l’importanza del dotarsi di un buon antivirus in quanto molti malware sono progettati per rubare dati inerenti le cryptovalute (i vostri asset).

Inoltre è sconsigliato connettersi a connessioni wifi pubbliche, meglio utilizzare proprie connessioni dati, e implementare l’utilizzo di vpn (virtual private network) per rendere sicure le proprie connessioni. Ci sono molti piani di abbonamento a prezzi veramente accessibili.

Fondamentale avere un back up delle proprie chiavi private e password off line, non sul computer in uso, in quanto se si dovesse cadere vittime del famigerato cryptolocker, perderemo tutti i dati (tutto il contenuto del pc verrà criptato), e per ottenere la chiave di decifrazione saremo costretti noi a pagare in bitcoin i criminali informatici.
Quindi, occhio alle truffe via mail.
Non aprire mai un allegato se non si è sicuri del mittente.

Solito discorso con l’utilizzo degli smartphone: consigliamo vivamente un antivirus/antimalware aggiornato alle ultime definizioni. Il contratto della vpn prevede sicuramente l’utilizzo su dispositivi multipli, quindi andremo a sfruttare il solito abbonamento anche su smartphone.

Se utilizzate lo smartphone anche per lavoro, per svago (social, chat di vario tipo, intrattenimento per adulti), si andrà a creare una promiscuità con l’operatività nell’ambito delle cryptovalute, quindi potrebbe esser ottimale l’utilizzo di uno smartphone dedicato.
Per i fissati della sicurezza potremo anche indicare uno smartphone specifico, l’Exodus della htc.
Nato per garantire il massimo della sicurezza nell’ambito della blockchain.

Piccolo ma fondamentale cenno all’utilizzo del 2FA (two factor authenticator) per l’accesso ai vari exchange, in modo da rendere ancora più sicura l’operabilità con le proprie cryptovalute.

Per saperne di più sui pericoli e su come restare al sicuro in questo mondo clicca qui.


ragazzo asiatico felice con molti soldi

CBDC - DCEP Digital Yuan

Sono arrivate. Eppure non sono lontani i tempi in cui noi sostenitori della criptovalute siamo stati dileggiati, sputati, insultati, chiamati ladri evasori e riciclatori di denaro sporco. E poi, passa qualche tempo e ti ritrovi le criptovalute di stato e le banche vendono e comprano bitcoin.
OK.
Vabbè è sempre così.
Ma andiamo a parlare della prima criptovaluta di stato autorizzata, ovvero il Digital Yuan o DCEP, che sarà sicuramente un bell’attrezzo nelle mani della politica economica cinese.

Dcep è l’acronimo di Digital currency electronic payment e sarà una national digital currency, ovvero una valuta nazionale digitale, ovvero una forma digitale di valuta FIAT.

Proprio nella sua forma digitale, una delle missioni del Dcep è la sostituzione della moneta fiat cartacea, praticamente quello di cui sentiamo parlare riguardo all’ abolizione del contante per portarti ad una società definibile cashless. Va specificato che al momento in Cina i pagamenti digitali con app come WeChat sono la normalità e il cambiamento non sarebbe così drastico come nelle società europee.

Entriamo nei dettagli dello Yuan Digitale.
Questo sarà creato dalla PBoc People Bank of China, sarà una valuta centralizzata e non sarà minabile ne potrà messa in stake. Al momento della creazione di questo video il sistema è in fase di testing ma nei piani del governo cinesi c’è la volontà di raggiungere la piena operatività e sostituire il denaro cartaceo entro il 2022. E sono sicura che ci riusciranno.
La sistema blockchain su cui girerà la moneta si chiama Chinas Blockchain Service Network BSN ed è gestito da un agenzia del governo cinese che inoltre gestisce alcune tra le maggiori aziende statali di telecomunicazioni come China Telecom e China unicom. Il BSN è studiato per essere di facile utilizzo e potervi sviluppare e operare nodi e applicazioni sul blockchain.
Al momento della scrittura dell’articolo il digital yuan è accettato solo in alcune catene in Cina, ma il governo ha emanato un decreto in cui obbliga tutti i commercianti che accettano pagamenti digitali come AliPay e WeChat ad accettare anche il Dcep. Anche questi giganti del mondo tech si stanno muovendo a razzo per far si che la moneta sia compatibile con i loro sistemi di pagamento. In breve tempo il Dcep diventerà la digital currency più usata al mondo.
Infatti anche il suo utilizzo pratico è orientato alla sua diffusione. Infatti usa il sistema NFC, che non richiede che il vostro cellulare sia connesso ad internet durante il trasferimento, questo fa si che possa essere usata anche in aree senza connessione. Non richiede nemmeno che il suo wallet sia collegato ad un conto bancario.
Pensate a tutte quelle persone nel mondo che non hanno un accesso alle banche, non solo in Cina ma anche in tutti i paesi africani.
Queste persone potranno usare senza problemi il digital yuan.

Il Dcep costruito sul blockchain e con tecnologia criptografica è studiato per diffondersi come metodo di pagamento nel mondo, aumentando a dismisura la circolazione dello Yuan e andando a concorrere con il dollaro statunitense come valuta mondiale.
La Cina vuole diventare indipendente dal Dollaro, proteggendosi da possibili sanzioni e da guerre dei dazi.
Con il digital Yuan non abbiamo solo una sistema di pagamento ma un sistema di influenza geopolitica, che trasformerà il mondo per come lo conosciamo.
Sono sicuro che nel giro di breve tempo vedremo valute simili sviluppate anche da Stati uniti e Unione europea.

Va specificato che il Dcep è ben diverso da Bitcoin, dato che è totalmente centralizzato e in mano ad un governo. Questo darà la completa tracciabilità dei pagamenti, impedendo se possibile il riciclaggio di denaro e i pagamenti in nero.
Sarà l’ ennesimo strumento di controllo dei cittadini in mano dello stato.


ethereum chart

Ordini ed Exchange

Gli exchanges sono i posti dove venditori e acquirenti di criptovalute si incontrano ovvero siti online dedicati al trading delle varie criptomonete.
Ci sono vari tipi di exchange, dai più grossi e affermati con utenti di tutto il mondo fino a quelli più piccoli che hanno un pubblico prevalentemente regionale, come accade in Giappone e Corea.

Le principali caratteristiche che ci interessano in un exchange sono quali coin vengono tradate, i volumi e costi dell’ exchange e se quest’ultimo è considerabile sicuro

La sicurezza come sapete bene è il fattore fondamentale di questo mondo, e grava sulle vostre spalle.

Gli exchange funzionano esattamente come la borsa valori e gestiscono i vostri soldi.
Vi è un book ordini e vendite, avrete un vostro wallet personale ma di proprietà dell’ exchange.
Con alcuni di questi wallet potrete addirittura fare dei prestiti ad altri utenti ed essere remunerati.
Ora, non esiste un exchange sicuro al 100 per cento e queste entità sono in mano ad aziende che ovviamente hanno il profitto come motivo di esistenza.
Gli exchange possono essere attaccati da hacker oppure possono truffare gli utenti, bloccando i fondi e scappando col denaro.
Per questo motivo dovrete lasciare il minimo possibile di coin o valuta sull' exchange.

Gli exchange di maggiori dimensioni sono strutturati per resistere ad attacchi e tentate rapine, ma la previdenza non è mai troppa. Ogni exchange si premura di mettervi in condizione di proteggere il vostro account, quindi non siate pigri e fate le dovute azioni per proteggervi
Passando alle coin, qui abbiamo un'altra differenza. In quasi tutti gli exchange si trada bitcoin ma alcune piccole coin, con bassissimi volumi e illiquide, sono tradate solo su uno o due exchange al mondo. Questo ci obbliga, se vogliamo tradarle, ad affidarci a questi attori che sono sconosciuti ai più. In questo caso dovremo leggere le regole di questi exchange perché potrebbero non permettere l’ uscita di fondi sotto o sopra un certo valore, oppure obbligarci alle procedure di kyc e questo potrebbe volere molto tempo per essere risolto.

I volumi di un exchange sono importanti a sua volta, significando che quella data coin su quel dato mercato è molto o poco venduta e richiesta.
Tanti volumi equivalgono a tanti compratori e venditori, quindi un mercato ricco di denaro che viene definito liquido.
Piccoli exchange con bassi volumi sono quindi illiquidi.

Ogni exchange ha dei costi di utilizzo, controllateli prima di decidere su quale exchange operare più spesso.
Ricordate anche che nonostante i bitcoin siano tutti uguali, su exchange diversi vengono venduti a prezzi diversi dando forma a fenomeni di arbitraggio.
Quando andrete ad operare sugli exchange, avrete a disposizione diversi tipi i ordine per acquistare o vendere.
Vediamone alcuni.

Partiamo con il più semplice che il market order o ordine a mercato. In questo specifico ordine l’acquisto avviene al prezzo di vendita dell’asset più basso e l’ordine non viene stoppato fino a quando il quantitativo richiesto non è raggiunto.
Facciamo un esempio. acquisto 20 ethereum con un ordine a mercato. In quel momento sul book i primi lotti in vendita al prezzo più basso saranno 10 ethereum a 200 dollari e altri 20 a 210 dollari.
Con questo ordine comprerò i 10 ethereum a 200 dollari e altri 10 ethereum a 210 dollari. Con questo ordine non importa il prezzo ma la quantità indicata.
In caso di ordine di vendita di questo tipo, il comportamento è lo stesso.

Un altro genere di ordine di tipo inverso è il limited order. In questo caso quando andiamo a creare l’ordine di acquisto inseriamo quantità e prezzo deciso. In questo caso possiamo mettere un prezzo leggermente sotto a quello del momento oppure molto più basso, tutto dipende da come vediamo la situazione sul mercato. Questo tipo di ordine potrebbe essere non eseguito oppure eseguito parzialmente.
Sempre usando l’ esempio di prima, se mettessimo un ordine per 20 ethereum a 200 dollari, con un prezzo attuale di 210 dollari, dovremmo aspettare una discesa per far si che l’ordine venga eseguito. Potrebbe accadere che solo 5 ethereum sul mercato siano venduti a 200 dollari, quindi il nostro ordine sarebbe parziale.
Anche in questo caso quando il comportamento dell’ ordine in caso di vendita è il medesimo. Prezzo e quantità saranno fissate e potranno non essere raggiunte.

Un tipo di ordine più complicato è lo stop loss order. Questo genere di ordine incorpora una strategie di vendita che vuole tagliare le perdite, uno stop loss appunto. Quando il trend è incerto potete usare questo ordine per proteggervi.
Nel caso in cui abbiamo ancora un ordine di questo tipo per 10 ethereum a 200 dollari, con uno stop loss a 190 dollari. Se la nostra visione long è giusta, dal nostro acquisto a 200 dollari ethereum salirà di prezzo e al momento giusto prenderemo profitto. Se però abbiamo sbagliato ed ethereum comincia un trend negativo, il nostro ordine automaticamente venderà la posizione a 190 dollari, salvandoci il conto.
Vista dal punto della vendita, questo tipo di ordine può essere modificato con un prezzo più alto che si trasforma in un take profit. Se ethereum comincia un leggero trend positivo potremo spostare lo stop loss in pari a 200 dollari oppure se la salita è più pronunciata la cifra potrebbe essere anche 210 dollari e oltre. In qeusto caso continueremmo ad avere una posizione all’interno di un trend rialzista che sarebbe venduta in guadagno in caso di ribaltamento del trend.


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Perché esistono le Altcoin?

Cosa sono le Altcoin e a cosa servono?

Alt coin è l’abbreviazione di Alternative Coin, ovvero coin alternative a Bitcoin.

Bitcoin come sappiamo è stata la prima vera criptovaluta di successo, che ha aperto la strada a tutte quelle che lo hanno seguito.
Ma Bitcoin non è perfetto, le alt coin servono infatti a creare una ipotetica versione migliore di bitcoin oppure una coin che abbia scopi e funzioni diverse da quelle di Bitcoin, infatti alcune di esse sono più veloci di bitcoin, altre puntano sull anonimato, altre fanno cose diverse come ethereum e altre hanno funzioni che sono davvero avverneristiche.
Le altcoin poi possono venire minate in maniera diversa, ad esempio bitcoin ha un algoritmo che si chiama SHA 256, una altcoin come Litecoin, che deriva da Bitcoin ha un algoritmo diverso che si chiama Scrypt.
Sul mercato ora esistono migliaia di altcoin, di cui però solo pochissime hanno raggiunto un seguito decente. Dobbiamo infatti dividere le coin che hanno una utilità, le coin che si basano su progetti che non hanno realmente a che fare con la blockchain e coin che sono esclusivamente delle truffe o utili per il Pump and dump.
Un buon metodo per analizzare la coin che abbiamo adocchiato è capire se ha un seguito controllando prima di tutto il market cap e poi la community di utenti che la usano o seguono.
Il market cap è il termine con cui si indica la capitalizzazione di mercato
Questo si calcola moltiplicando il numero di coin in circolazione per il prezzo dell' exchange. Un valore alto generalmente indica un certo interesse da parte del mondo e quindi valore all’interno della coin.
Ricordate che potete investire in un altcoin sia quando questa è già sul mercato che prima che venga emessa, in quello che sono le famose ICO
se volete investire in un altcoin,nel periodo post ICO,in linea generale avrete più informazioni e meno possibilità di comprare uno scam ma molto probabilmente se la coin ha un effettivo utilizzo o valore, la pagherete molto più del prezzo della ICO
Quindi informatevi e studiate bene e state sempre attenti agli schemi ponzi e alle frodi


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Junk Bond o Titoli spazzatura

Junk Bond.

Strano termine ascoltato al telegiornale, distrattamente, prima di sedersi a tavola. Di cosa si tratta?

Bond significa obbligazione o titolo di credito.
Il termine junk in inglese sta per spazzatura, qualcosa che andrebbe buttato nella pattumiera.

Ma quando andiamo a parlare di junk bond, titoli spazzatura, al momento stiamo parlando di qualcosa molto “popolare”.

Con junk bond andiamo a parlare di titoli ad alto rendimento, un rendimento dato dal loro alto rischio. Va compreso che più è alto il rischio di prestare denaro ad un azienda od ad un paese che potrebbero essere insolventi, maggiore deve essere il rendimento per il prestatore, rendimento definito con il termine inglese high yield.
Quando andate a prestare soldi a compagnie rischiose comprando i loro titoli, entrate in un business rischioso.
Infatti queste compagnie possono essere in alcuni business o settori economici rischiosi oppure hanno solo troppi debiti dati da malagestione o momenti di crisi. investendo in questo rischio finirete per avere dei grossi interessi alla fine di ogni anno o mese, in base allo strumento scelto.
Purtroppo però se queste compagnie sono malamente gestite potreste avere qualche piccola soddisfazione economica all'inizio per poi finire col perdere il vostro capitale.
Nel caso in cui invece queste aziende siano egregiamente gestite, avrete un ottimo rendimento per poi riavere indietro tutti il vostro investimento.

Le compagnie definibili High Yields creano bonds che sono rischiosi e quindi vengono considerati con un rating molto basso ,quindi con un rendimento molto alto.
Al contrario i cosidetti bond investment grade che hanno un punteggio di rating molto buono hanno un rendimento più basso.

Ma cosa vuol dire Yield ovvero rendimento?
Vediamo come funziona il rendimento di un titolo di debito come un bond aziendale normale, non stiamo parlando di Junk Bond e le cifre qui inserite sono a titolo di esempio.
Ipotizziamo che Luca compri un obbligazione da 100 euro della GoGA srl, con un rendimento annuale del 5%.
Quindi Luca presta 100 euro, e in cambio ha un pezzo di carta che dice che lui ha prestato 100 euro alla GoGa e che a fine anno a scadenza del bond riceverà 100 euro più 5 euro di interessi.
I 5 euro di interessi sono il guadagno sul prodotto finanziario e quindi sono definiti il coupon yield su questo bond.
Ma cosa succede se Luca decide di vendere il bond prima della sua scadenza:
Nel caso vendesse il bond ad un prezzo inferiore a 100(che è il prezzo base di ogni bond), ipotizziamo 95. Vende il bond a Marco.
Marco porta a scadenza il bond e quindi riceve dall' azienda 105, quindi il rendimento di marco diventa 10 e non più 5 come nel caso di Luca alla discesa del prezzo del bond, il yield cresce.
Al contrario, nel caso Marco compri il bond a 101, il suo rendimento sarà di soli 4, con una diminuzione dello yield.
Questa è la base di come lavora lo yield.


ragazzo con maschera neon che dice di fare silenzio

Toxic Asset o Asset Tossici

In questo articolo parleremo degli asset tossici nelle pance delle banche.
Cosa sono e perché sono nei bilanci della tua banca.

Le banche hanno vari asset all'interno dei loro bilanci e tra di questi abbiamo obbligazioni, azioni, prestiti e poi derivati vari come MBS (mortagage backed securities), CDO e CDS (Credit default swaps).

La parte che potrebbe essere tossica nella quasi totalità delle volte sono gli ultimi 3 elementi, che sono dei derivati.
Questi derivati sono creati tramite cartolarizzazioni.
La cartolarizzazione è una tecnica finanziaria appositamente progettata per trasformare strumenti finanziari non trasferibili in altri strumenti finanziari trasferibili,
Queste operazioni possono generare dei flussi di cassa e vengono "trasformate" in attività divise e vendibili, ossia in titoli obbligazionari denominati Asset Backed Securities (ABS).

Questa attività finanziaria viene realizzata per recuperare ulteriori risorse monetarie sul mercato. La sua diffusione come strumento per la raccolta di finanziamenti è cresciuta notevolmente negli ultimi anni, cosa che ha consentito alle banche di alimentare il meccanismo di concessione dei mutui subprime.

In base al sottostante cartolarizzato possiamo parlare di titoli:

MBS (mortgage backed securities, il cui sottostante sono mutui)

CDO (collateralized debt obligation, il cui sottostante sono titoli obbligazionari pubblici o privati)

ABCP (asset backed commercial paper, che sono crediti a breve termine).

Per farvi un esempio di cartolarizzazione reale, dovete pensare ad una banca che ha fra le sue attività un certo numero di prestiti immobiliari; se la banca decide di cartolarizzare tali attività allora emetterà dei titoli, che hanno come garanzia i mutui sulle case, che verranno venduti a investitori privati o istituzionali.

La nostra banca cede questo gruppo di suoi mutui ad una Società Veicolo (la Special Purpose Vehicle, brevemente SPV), creata appositamente per lo scopo, la quale emette delle obbligazioni (nel caso specifico dei mutui le Mortgage Backed Securities) che colloca presso gli investitori.
Il rischio viene trasferito dalla banca ai sottoscrittori finali delle obbligazioni, il rimborso degli interessi maturati e del capitale a scadenza delle obbligazioni è legato alla effettiva riscossione delle rate dei mutui stessi. Capite che se questi mutui non vengono pagati, gli investitori vedranno andare a zero il valore delle loro obbligazioni.
Negli anni prima della crisi dei mutui subprime vi è stata una crescita molto sostenuta delle cartolarizzazioni a livello globale, raggiungendo un picco pari a circa 11 mila miliardi di $ negli Stati Uniti e a 2 mila miliardi di € in Europa.
Compreso cosa sono le cartolarizzazioni, torniamo ai nostri asset tossici.

Molto volte le banche in realtà non sanno cosa hanno in pancia poiché le agenzie di rating non hanno fatto una due diligence reale, quindi il rischio è mascherato o nascosto e alla fine le banche hanno comprato asset la cui problematica viene a galla solo nel momento peggiore, ovvero quando non si pagano i debiti.

Facciamo un altro esempio, ipotizziamo che tutti questi asset siano messi uno scatolone e dividiamolo in 3 parti:

All' interno del primo troveremmo gli asset realmente tossici, ovvero prodotti finanziari basati su prestiti che non verranno mai restituiti come mutui su auto, carte di credito, mutui su case e prestiti personali. Tutti conosciamo purtroppo qualcuno che vive ben oltre i propri mezzi.
Quel qualcuno è il nostro creatore di asset tossici.
Così questi asset, che la banca ha pagato a valore 100, in realtà valgono quasi zero.

Un secondo tipo di asset che potremmo trovare sono gli asset a lungo termine, ovvero asset che oggi possono sembrare tossici ma che sul lungo periodo posso risultare di ottima qualità.
Pensiamo ad un credito dato ad un azienda, il vostro vicino di casa che lavora sette giorni su sette nella sua azienda metalmeccanica, che nonostante sia piccola ma è un’eccellenza, che ha appena rimodernato tutti i suoi macchinari. Questa azienda sarà oberata da un grosso debito ma con macchinari nuovi e la sua buona gestione, nel giro di qualche anno ripagherà il prestito e sarà redditizia.
Se l'economia torna a crescere questo genere di debiti verranno tutti restituiti, quindi sono buoni nel lungo periodo ma sono anche potenzialmente tossici se l'economia stagna o peggio crolla.

La terza parte invece è formata dai buoni pagatori, dalla coppia che abita nell’appartamento a fianco al vostro e che hanno appena cambiato la macchina con una più grande perché vogliono allargare la famiglia. Sono entrambi lavoratori dipendenti,quindi hanno un lavoro stabile e questo li inserisce potenzialmente nella categoria dei debiti che vengono pagati con costanza e sempre in tempo. Questi sono ottimi asset, sono proprietari di carte di credito che pagano i loro debiti, mutui che vengono regolarmente saldati ecc.

Ora guardiamo tutto in funzione dell' economia.
Nel momento in cui l'economia è in cattive acque e rallenta:

il primo gruppo, gli asset tossici, in realtà ha valore zero

il secondo gruppo, gli asset potenziali che le banche hanno pagato a prezzo pieno, cominciano a perdere di valore.
La perdita di valore non è data dalle problematiche di pagamento da parte dei debitori ma perchè questi asset vengono riversati in massa sul mercato perchè le banche devono coprire le loro spese e quindi li vendono per fare cassa ma la grossa quantità di asset sul mercato immacabilmente fa crollare il prezzo ad un decimo del valore iniziale.

il secondo gruppo sarebbe un asset da tenere ma le banche devono ricapitalizzarsi.
La problematica si acuisce poichè le banche dovranno contabilizzare questi asset con il loro prezzo di mercato, non importa se la banca crede che il valore sia 100. Se il mercato prezza a 50,questo sarà il valore da contabilizzare.

Più ci sarà pressione sulla banca e sulle altre banche, più queste dovranno vendere questi asset. Asset che non sono tossici per i pagatori, ma che sono tossici per la banca.

Nel continuare del deterioramento dell'economia, è probabile che la banca dovrà vendere anche gli asset del terzo gruppo, ovvero i migliori del lotto.
Questo purtroppo a sua volta porta al ribasso del prezzo degli asset di massima qualità e questo fa si che anche questi diventino potenzialmente tossici per la banca.
Come vedete è tutto collegato a cascata agli asset tossici iniziali