Il QE è salito alla ribalta del palcoscenico internazionale durante la crisi del debito subprime durante la crisi del 2008 negli Stati Uniti.

Il QE è stato creato dalla Federal Reserve in più tranche nel corso degli anni e l’ultima tranche è il QE5 che è stato iniziato nella primavera 2020 durante la crisi mondiale del Covid 19, anche se la FED non lo chiama più QE. Ma in definitiva è un QE.

Questo sistema è una delle armi della banca centrale per incentivare le banche a fare prestiti, sia tra di loro che ai loro clienti, aziende o persone fisiche come voi.
Il QE è nato perché si verificò un blocco nel ciclo del prestito che andremo a vedere nel dettaglio.
Il QE fu una novità nella gestione della banca centrale statunitense dato che non era mai successo che la FED dovesse intervenire così massicciamente sul mercato con così tanta liquidità.
Il principio alla base del QE è semplice, serve infatti ad incentivare o meglio a spingere le banche a prestare denaro. Questo per far entrare nel circuito dell’economia reale i soldi stipati nelle banche.

Vediamo i dettagli:
le banche possono prendere denaro dalla banca centrale a costi bassissimi, ma invece di prestare alle varie aziende che necessitano di liquidità, le banche investono in bond governativi a 10 anni.
L’attività di prestito è rischiosa, il prestito potrebbe non essere restituito e quindi i soldi vengono persi da parte della banca. I bond governativi invece sono dei safe assett che hanno un rendimento quindi il rischio è pari a zero e il guadagno è sicuro con la copertura del governo di Washington.

Questo genere di attività, se fatta in larga scala dalla maggior parte delle banche, crea un rallentamento o un blocco del flusso del credito, che potrebbe rallentare l’economia se non farla entrare in una spirale recessiva.

La FED quindi per evitare tale situazione è intervenuta creando il quantitative easing, che non è altro che un pompaggio di denaro all’interno delle banche e dell’economia reale.

Per prima cosa la FED ha cominciato a comprare asset finanziari direttamente dalle banche, andando a prendere strumenti finanziari e derivati di qualunque qualità tra cui molti asset tossici, debiti e derivati.
La FED ha dato soldi freschi alle banche per comprare le loro bad securities, eliminando parte se non la totalità della forte pressione sulle banche.
Dopo di che la FED ha cominciato a comprare i titoli governativi americani che compravano le banche stesse. Questo per aiutare il governo americano a finanziarsi e mantenere i tassi bassi, facendo scendere i rendimenti. con un rendimento troppo basso le banche non sono più propense a comprare i bond governativi che ora danno un rendimento pari allo zero.
Quindi le banche per cercare rendimento, nella teoria, devono rivolgersi al mercato dei prestiti al pubblico. Questo obbliga le banche a tornare a fare le banche, ovvero a prestare denaro alle aziende sane e ben gestite che poi restituiranno il denaro maggiorato del tasso d’interesse.
L’ azione della FED ha abbassato i tassi di interesse facendo si che prendere denaro in prestito sia meno costoso per l’azienda o il privato necessitante di liquidi.

Va anche citato la problematica dei mutui subprime, ovvero mutui erogati nel mondo immobiliare a persone non in grado di poter restituire i fondi presi.
Ora però potremmo avere un problema, se tutto cio non funzionasse, significa che sono stati pompati miliardi di dollari nell’economia. Questa quantità di moneta ha deprezzato il dollaro.

Deprezzare il dollaro significa che i prodotti statunitensi sono più economici da comprare sul mercato ma una eccessiva deperimento del valore del dollaro fa si che questo perda qualunque valore diventando carta straccia.
Questo significa che nessuno vorrebbe i dollari e ci sarebbe un possibile crash della moneta, cosa pessima per l’economia.