C’è una coin nel mondo delle criptovalute che viene considerata una criptovaluta quando in realtà non lo è.

Parliamo di XRP, creata dalla compagnia Ripple. Nel gergo comune XRP e Ripple sono diventati sinonimi ma il solo nome del token è XRP. Questa coin non è nata con l’idea di essere un’alternativa più funzionale a Bitcoin, ma per essere uno strumento nelle mani del mondo bancario creando un sistema alternativo allo Swift.

XRP non è una criptovaluta completa perché non è totalmente decentralizzata.

Ripple infatti nasce nel 2012 come un sistema di trasferimento di fondi  tramite un network per gli scambi in valute. A settembre 2018 Ripple era la seconda coin del mercato delle Criptovalute per capitalizzazione di mercato.

Ripple controlla e gestisce XRP e grazie ad essa ha accordi con banche di tutto il mondo. il suo codice è open source e il valore della coin viene influenzato dal valore che viene assegnato anche all’azienda.

Ripple nasce esclusivamente per sostituire vecchi sistemi come  swift, western union e moneygram con un sistema più economico.  Non tutte le banche sono connesse tra di loro nel mondo con un sistema unico. Questo obbliga le banche a passare tra diversi intermediari nei vari paesi, che allungano tempi e il costi delle operazioni.

XRP Non è creata per essere una riserva di valore o per  fare transazioni tra soggetti economici nel mercato reale ma come uno strumento tecnico per specifici attori bancari o per Sistemi di pagamento, aziende, società, cambi valute.

Per le sue caratteristiche, Xrp non può essere minato ma è una moneta preminata ma che è veloce e scalabile, infatti le transazioni in xrp  durano circa 4 secondi contro i 5-10 minuti di btc

Il wallet di XRP funziona con un deposito minimo di 20 XRP, artifizio creato per evitare una crescita smisurata di account sul suo network al solo scopo di intasare la rete e rallentarne il funzionamento.

Il Token è divisibile fino a 6 cifre dopo le zero e alcuni XRP vengono distrutti dopo ogni operazione, altro sistema per proteggere la rete. In caso di attacco, con migliaia di transazioni inutili a solo scopo di rallentare rete, questo sistema drena i conti degli indirizzi che creano le transazioni.

Il protocollo di Ripple si chiama rtxp Ripple Transaction Protocol e si compone di pc definiti validators che gestiscono la rete con i loro ledger condivisi. Le aziende che desiderano usare la rete di Ripple devono usare i gateways, ovvero punti gestiti dalle banche e utili a chi è fuori dal network.

Ripple Labs è nata solo per  proporre alle banche vari tipi di prodotti, infatti RXTP è open source ma i prodotti di ripple offerti alle banche non lo sono e sono create e sviluppati solo da ripple labs.