bitcoin gold token

Bitcoin halving a maggio 2020

L halving di bitcoin è un evento che avviene ogni circa 4 anni e dimezza la remunerazione della chiusura di un blocco della blockchain di Bitcoin.
È una delle caratteristiche principali della gestione monetaria di bitcoin.

Per poter comprendere al meglio di cosa stiamo parlando però dobbiamo ripassare 3 punti fondamentali che sono:

Bitcoin blockchain
Il mining
E la supply totale della moneta

Per quanto riguarda La BlockChain, essa è Un registro dal vivo di tutte le transazioni di bitcoin.
I blocchi sono costituiti dalle transazioni al loro interno, e i blocchi sono concatenati tra di loro in maniera indissolubile.
Il blocco viene creato quando un numero stabilito di transazioni vengono effettuate e il blocco può contenere un numero massimo di transazioni.
Arrivati a questo numero il blocco viene chiuso e aggiungo al blocco precedentemente minato e legato ad esso.
Quando avviene una transazione con Bitcoin, il dato viene comunicato al network di computer che validano la transazione , aggiungono la transazione al registro di bitcoin e trasferiscono la modifica del registro ledger a tutti i computer del network.
Dato che c’è un massimale di dati che possono essere salvati in un blocco, ogni 10 minuti circa viene chiuso un blocco

Il Mining è come le transazioni vengono verificate all interno del network della coin. La verifica e la creazione dei blocchi è creata dai minatori o miners.
Ogni gruppo di transazioni ha un hash crittografico del blocco pubblicato prima e questo collega tutti i blocchi creati precedentemente creando la blockchain.
Per accettare un nuovo blocco sul network ai miner è richiesto di seguire un sistema di proof of work che involve la creazione di un nuovo hash crittografico da aggiungere al nuovo blocco.
Per essere aggiunti al registro quindi si richiede la creazione di un nuovo unico hash che passerà attraverso un processo di validazione e quindi verrà passato al blocco successivo e via così.
Per creare un nuovo hash i miners competono tra di loro usando la potenza di calcolo dei loro computer per essere i primi ad arrivare ad avere il 64 digit hexadecimal number o hash che è allo stesso livello di difficolta target del network.
La cosa da capire è che i miners vengono remunerati alla chiusura di ogni nuovo blocco con nuovi bitcoin creati dal sistema e dalle fees delle transazioni, che sono btc già circolanti.
Le ricompense sono create per incentivare i miners a partecipare alla blockchain di bitcoin

La quantità di moneta.
Bitcoin è stato creato come se fosse oro digitale.
Satoshi ha volutamente creato il bitcoin con caratteristiche simili a quelle dell oro fisico.
Il principio di estrazione del bitcoin è similare all‘estrazione mineraria dell oro, lunga e difficile.
Un'altra caratteristica è la quantità massima di bitcoin creabili che è stato programmato a 21 milioni.
Questo numero è stato creato per copiare la stabilità inflazionistica dell’oro.
In questo caso il termine inflazione è inteso come la crescita del montante di moneta che non è coperto dall oro in un gold standard.
Nel modo moderno di intendere il termine inflazione, bitcoin è deflazionistico perché col passare del tempo il suo potere di acquisto cresce.
Paragonatelo al profilo di estrazione dell’ oro dove nel futuro il costo di estrazione sarà sempre più alto e difficoltoso e quindi la precedente quantità di oro estratto crescerà di valore perché non se ne può produrre altro a prezzi bassi.
Nel vecchio concetto di inflazione, bitcoin è inflazionistico perché non essendo coperto da oro la quantità di bitcoin cresce al crescere della creazione di blocchi da parte dei miners.
Ora ci sono 18 milioni circolanti. Al ritmo attuale l’ ultimo bitcoin verrà creato nel 2140.

Entriamo nel dettaglio dell’ halving
L'halving riferito alla blockchain di bitcoin è la riduzione della ricompensa di chiusura di un blocco per i miners a metà rispetto il numero precendete. L’attuale reward è di 6,25 bitcoin per blocco.
L'halving avviene ogni 210.000 blocchi chiusi e quindi piu o meno ogni 4 anni visto che un blocco viene chiuso ogni 10 minuti.
All inizio il reward del blocco era 50 bitcoin, sceso a 25 nel 2012 e poi 12,5 nel 2016

Ma perché accade l’halving?

Satoshi ha programmato l halving per abbassare l'inflazione monetaria di bitcoin.
In più viene anche considerato il fattore di avanzamento tecnologico delle macchine da mining e per questo vi è un aumento della difficoltà di creazione di nuovi blocchi per abbassare la velocità di validazione.
Con 12,5 bitcoin per blocco e 10 minuti di creazione per blocco, vengono creati giornalmente circa 1800 bitcoin.
Dopo maggio 2020 questi sono scesi a 900 bitcoin al giorno.

Ora tornando al precendente parallelo con l’oro,
Esso è considerato uno dei migliori store of value per la sua quota di presenza fissa non creabile e la sua scarsita che è imposta dalla natura.
L' algoritmo di bitcoin è creato per renderlo scarso a sua volta.
Quindi alla crescita della domanda di bitcoin il valore avrà una crescita.
Vi sono state crescite importanti dei prezzi di btc mesi dopo ogni halving, ma questo è una strategia di trading che potete considerare o meno.
Bitcoin per come è creato nel suo algoritmo, è fatto per essere scarso e quindi crescere di valore finchè persone come me e te crederanno alla sua filosofia intrinseca.

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bitcoin token with laptop

Bitcoin vergini

Parlando di mining, bisogna sapere anche cosa sono i bitcoin vergini.
Un bitcoin vergine è un bitcoin che è stato appena minato o che non ha mai effettuato transazioni sulla blockchain o che ha una storia di transazioni certificata.
Nel mondo delle criptovalute sono avvenute molte truffe a danno degli utilizzatori di bitcoin, mentre altri bitcoin sono stati utilizzati per attività illecite, furti o riciclaggio di denaro.
Essendo la blockchain visibile a tutti, si può risalire alla storia di ogni singolo bitcoin controllandone la cronologia delle transazioni. Cosa che è difficile ma fattibile.
Le autorità di un paese potrebbero tenere d’occhio alcuni wallet con all’ interno bitcoin coinvolti in azioni criminali.
In questo caso, se questi venissero passati sul wallet di qualche exchange, potrebbero essere bloccati o non accettati da parte dell exchange.
Questo può creare delle preoccupazioni e alcuni intermediari finanziari potrebbero non accettare bitcoin di non certificata provenienza.
Ed ecco che un Bitcoin senza transazioni è utilissimo e quindi il suo prezzo sarà più alto rispetto ad un normale bitcoin, nell’ordine del 20 o 30 per cento in più.

La maggiore spinta alla regolamentazione spinge la richiesta di bitcoin vergini.
I Bitcoin senza una storia pulita non sono da considerare sporchi o inutilizzati ma semplicemente non sappiamo quale è stata la loro vita prima di averli nel nostro portafoglio. Vita che potrebbe essere stata estremamente avventurosa

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white table with laptop, cellphone, pencil and plants

Blockchain protocols: il punto di vista da investitore

Nei precedenti articoli abbiamo visto che esistono diversi tipi di coin e quindi esistono diversi modi per crearle, o per meglio dire italianizzando il gergo tecnico, minare.

Con diversi protocolli per creare le monete, dal punto di vista dell’investitore abbiamo un'altra caratteristica da dover studiare prima di fare qualunque acquisto.
Infatti gli investitori in criptovalute devono analizzare il protocollo blockchain prima di investire nelle monete.
Gli algoritmi di consenso possono essere la chiave del successo con effetti sui tassi di inflazione, sulla sicurezza e sul valore totale della moneta.

Ma cos'è un protocollo Blockchain?
Lo abbiamo già spiegato nell’articolo sul mining ma andiamo a fare un ripasso.

Un protocollo blockchain è il termine comune per definire i metodi di consenso.

I metodi di consenso sono i diversi sistemi creati per raggiungere il consenso e convalidare le transazioni in una rete blockchain.

Alcuni richiedono ai minatori di detenere monete, altri richiedono hardware per minare come computer o schede grafiche

Sappiamo esistere 3 tipi di consenso che sono:

Proof of work, proof of stake e delegated proof of stake.

Vediamone brevemente alcuni dettagli:

Proof of work: dall'energia al valore
Bitcoin e altre monete usano il Proof of Work (PoW) come algoritmo di consenso.
Nel tipo di consenso PoW, i minatori partecipano alla rete aggiungendo grandi quantità di potenza di calcolo.
I grandi minatori creano impianti di mining fisici, costituiti da diverse schede grafiche in serie, se non centinaia.
Piattaforme più potenti equivalgono a più possibilità di chiudere il blocco successivo e ricevere le monete della ricompensa del blocco successivo
Le Transazioni Blockchain includono anche le commissioni per le transazioni.

Quindi, in questo caso, il minatore deve acquistare un gran numero di ormai rare e costose schede grafiche, spendendo molti soldi prima di guadagnare un singolo bitcoin (o qualsiasi altra moneta).
I minatori possono creare una mining pool per unire la loro potenza di calcolo e aggiungere maggiori possibilità di ricevere ricompense.

Nell economia della proof of work I minatori devono spendere migliaia di dollari per costruire impianti tecnologici di computer e pagare bollette elettriche elevate per Partecipare alle reti di questo tipo di blockchain

diversamente, non esisterebbe alcuna moneta e alcuna blockchain

In teoria, questi costi dovrebbero aggiungere un grande valore a una moneta POW

I minatori non vogliono vendere monete sotto il loro costo di estrazione

Se vuoi scoprire il costo minimo di una moneta di questo tipi, devi guardare:
• Il costo per i minatori di estrarre nuove monete (rig + elettricità)
• Il tempo di creazione di un blocco e la sua ricompensa

Facciamo un esempio. Se abbiamo uno schema PoW con:
• Tempi di creazione di blocchi rapidi
• Ricompensa elevata
• Bassa quantita totale di moneta offerta

Quindi l'offerta totale raggiungerà il suo massimo rapidamente Finché la domanda di moneta è alta, la moneta dovrebbe funzionare bene. Diversamente puoi vedere come reagisce il mercato e aspettare fino alla creazione di tutte le monete.

In un altro schema PoW abbiamo:
• Tempi di creazione di blocchi lenti
• Bassa ricompensa per i blocchi creato
• elevata offerta totale di moneta

In questo esempio il tasso di inflazione è basso grazie alla minore domanda. La moneta sarà redditizia finche è nuova e scarsa sul mercato.

Proof-of-Stake: niente più piattaforme e computer.

Proof of Stake o PoS non richiede l'acquisto di impianti per il mining ne il pagamento di enormi bollette elettriche

Il POS è un modello di consenso molto diverso che consente a tutti i possessori di monete di contribuire alla rete e alla creazione di blocchi

Devi tenere le monete nel tuo portafoglio, attivare lo staking e lasciare acceso il tuo computer e riceverai ricompense agendo come miner

In questo modo,il Pos è un grande incentivo a detenere monete anche perché più monete hai, più contribuisci alla rete e più hai la possibilità di risolvere il blocco successivo.

Quindi, in questo caso, i minatori devono spendere un sacco di soldi per acquistare monete da mettere in staking.
Questo è molto più semplice e veloce rispetto al protocollo della proof of work

Le uniche metriche disponibili sono l'offerta totale, l'offerta circolante, il tasso di inflazione e il prezzo di mercato corrente. Quindi, puoi analizzare questo mercato in modo simile a una valuta fiat, misurando l'offerta e la domanda.

DPOS Delegate proof of Stake con nodi affidabili

Questa è una variante del POS classico.
In questo protocollo tutti i possessori di monete eleggono dei delegati.
Questi delegati sono gli unici autorizzati a verificare e aggiungere nuovi blocchi alla blockchain.
In questo caso possiamo avere una centralizzazione dei primi utenti con molte monete. A proposito, i delegati devono essere votati dalla comunità, quindi è necessaria una buona reputazione e partecipazione alla comunità della moneta.

Lisk come esempio ha uno schema di consenso Dpos.
Come abbiamo detto prima per il consenso sul POS, se vuoi essere un minatore devi acquistare molte monete, ma diversamente dal POS, in questo caso devi fidarti della comunità. E non puoi comprare o vendere la fiducia.

Non esiste un sistema perfetto, ma questi 3 sistemi possono risolvere le problematiche intrinseche di controllo di una moneta decentralizzata. Va fatto anche notare che devi considerare il problema ambientale del consumo di energia tra i vari fattori.

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interruttore potenza

Mining, staking e forging per niubbi

Si parla spesso di mining, di mining farm e di consumo energetico delle criptovalute.
Ma cosa è il mining in 4 parole semplici?
Come abbiamo già letto, la blockchain è formata da blocchi concatenati, al cui interno vengono scritti dati o transazioni finanziarie e pagamenti.
Al fine di evitare truffe, contraffazioni o anche errori tecnucu nei pagamenti, i dati contenuti nella blockchain devono essere verificati ed è proprio di questo che si occupa il mining.

Il mining rappresenta la procedura di verifica che viene effettuata sfruttando la potenza di calcolo dei computer posseduti dal singolo minatore o dalla mining farm.
Una mining farm non è altro che un luogo, spesso un capannone, con un numero molto elevato di computer messi in batteria che lavorano e producono blocchi.
Una volta completato il processo di verifica di un blocco, il miner che ha creato il nuovo blocco verrà pagato per il suo lavoro di verifica.
Il mining tiene in vita la blockchain.
Per convalidare le transazioni all'interno di una rete blockchain esistono diversi sistemi implementati per raggiungere il consenso
Un “protocollo blockchain” è un termine comune per i metodi di consenso.
Alcuni di questi richiedono agli investitori di acquistare attrezzature per l'estrazione fisica, mentre altri non richiedono hardware fisico e solo il possesso di monete.

Vediamo i dettagli:

- PoW: Proof of work - Questo tipo di meccanismo di consenso viene definito genericamente mining e consiste nella creazione di potere computazionale grazie a mining rig formati da schede grafiche messe in serie. Questa capacità computazionale risolve l’algoritmo della moneta e crea i blocchi. Bitcoin è basato su questo sistema, che non è particolarmente ecosostenibile.

- PoS: Proof of Stake . il tipo di consenso per creare blocchi è definito staking e si basa sul possesso di un grosso numero di coin che messe appunto in staking nel proprio portafoglio e quindi non disponibili sul mercato, permettono al proprietario di minare i blocchi di questa blockchain. Ethereum si basa su questo metodo, che è più ecologico del proof of work

- DPoS: Delegate proof of stake il tipo di consenso per la creazione dei blocchi è definito forging e si basa su delegati votati dalla community di possessori della coin. Lisk e rise funzionano con questo sistema, che è ecosostenibile al pari del proof of stake.

Nei sistemi DPOS, il forging, è un altro modo per minare le monete al fine di convalidarne le transazioni e mettere in circolazione nuova moneta. Questo sistema consiste in 101 delegati dislocati nel mondo che mantengono online un nodo (server) dove gira il client della moneta.
Questo software permette di mantenere la rete decentralizzata, validare le transazioni, emettere nuova moneta in circolazione e ricompensare i delegati per il loro servizio. I delegati non devono per forza essere 101 ma possono essere 51, 201, 301, 501, ecc. in base alle esigenze della rete. Per diventare delegati vi è un sistema di voto basato sulla quantità di moneta posseduta (stake).
Se si vuole diventare delegato bisogna raggiungere una quantità di voto sufficiente da poter entrare tra i primi 101 (approval).
Il sistema DPoS (Delegated Proof of Stake) è un metodo finalizzato ad assicurare una rete di token digitali che avviene processando transazioni e raggiungendo una convalida distribuita e inerente alla proprietà di denaro senza il bisogno che ci sia un’autorità centrale.
Questo sistema rappresenta un’evoluzione partita dal PoS (Proof of Stake), anch’esso sviluppatosi al fine di ridimensionare i costi e l’inefficienza associata al consumo di elettricità tipica dei sistemi PoW (Proof of Work), utilizzati ad esempio da Bitcoin.

Mining, i modi per farlo:
Questa creazione di blocchi può diventare un attività redditizia se fatto con i dovuti criteri. Ovviamente parliamo attualmente di grossi investimenti iniziali in materiale.
Prima di incominciare però dobbiamo capire che le due principali problematiche che incontrerete saranno lo sfruttamento e consumo dell’ hardware, che ne abbrevierà la vita utile, e i costi energetici dati dalle bollette della luce, che saliranno alle stelle rispetto ad un normale utilizzo di vita casalingo. Dopo di che va premesso che ogni coin è diversa e che alcune coin in particolare necessitano di hardware specifico.

Vediamo come fare mining.
La prima idea che ci viene in mente è quella di usare il nostro PC di casa, oppure un vecchio portatile messo da parte in qualche polveroso armadio. Il vecchio hardware potrebbe essere un ostacolo al minare in maniera profittevole dato la possibile bassa potenza di calcolo se usate vecchio hardware.
In questo caso va considerato il mining di monete che sono all’inizio della propria vita e che non necessitano di una potenza di calcolo particolare.

Una seconda soluzione può essere partecipare ad una Mining Pool. Praticamente si partecipa con il proprio hardware e la propria potenza di calcolo ad un gruppo dove altre persone raccolgono potenza di calcolo per minare. Il gran numero di dispositivi messi a disposizione fa si che la possibilità di minare blocchi nella blockchain sia molto più alta e quindi potenzialmente redditizia. Il ricavato poi verrà diviso in proporzione alla potenza di calcolo messa a disposizione. Rimangono i due problemi di costo energetico e usura, ed in più si aggiunge la possibile poca trasparenza del gruppo di minatori, che potrebbero remunerare il singolo meno del dovuto, truffandolo.

Una terza via potrebbe essere affittare potenza di calcolo tramite servizi di Cloud Mining, servizi che mettono a disposizione pacchetti dedicati a pagamento per un periodo di tempo definito. Dato che non si opera con proprio hardware viene meno il costo di usura e il costo energetico, che vengono però sostituiti dal costo di affitto della potenza di calcolo. In questo caso però vi è la possibilità di essere truffati sulla quantità di coin che ci vengono riconosciute dal servizio a parità di hashing power noleggiato, quantità di coin che nel corso del tempo diventa sempre minore, giustificato dalla crescita di difficoltà di estrazione della coin.

Una quarta via infine è quella di fare le cose in grande e creare la propria mining farm, con un sacco di computer messi in rete che minano le nostre crypto valute. Parliamo in questo caso di budget molto alti, ben oltre i 200mila dollari. Se va bene.
In questo caso dobbiamo metterci in testa di diventare imprenditori, quindi dovremo prima di tutto pensare di localizzare la farm in un paese con un basso costo per l’energia elettrica. In seguito dovremo pensare a cosa minare, perché per ogni coin o tipo di coin esistono diversi hardware che sono più adatti. Minare Bitcoin o ethereum non è la stessa cosa. E ricordiamoci che dobbiamo minare una coin profittevole, cosa non così scontata oggi.
L’ approvvigionamento di hardware per la creazione della farm sarà un problema da considerare vista la sua possibile scarsità e costo, e anche la sua sostituzione data l’usura precoce a cui andremo incontro.
Avremo bisogno anche di almeno una o più figure professionali dedicate alla gestione e alla sostituzione dei pezzi.
Dato che la farm deve operare 24 ore su 24 e sette giorni su sette, sarà un lavoro lungo e impegnativo. Creare una farm non è un semplice e non sempre redditizio, infatti queste sono indicazioni di massima. Molte farm sono state aperte e chiuse in un breve lasso di tempo non solo per incapacità degli imprenditori ma anche per colpa della volatilità del mercato. È un mercato difficile e bisogna avere conoscenze specifiche molto approfondite, sia in campo tecnologico che in campo economico.

Le criptovalute da minare e gli investimenti.
Se hai deciso di tuffarti del mondo del mining, devi sapere che è importante scegliere accuratamente su quale moneta concentrare i propri sforzi, infatti a seconda della valuta scelta il mining può richiedere un hardware specifico o anche più o meno potenza. Inoltre, in ottica di valutazione dell’investimento bisogna considerare che anche l’andamento del valore della moneta (pesantemente influenzato dagli stati di avanzamento del progetto sottostante e dalla consistenza della community) va ad influire sui risultati.

Se i miner smettessero all’improvviso?
E se il miming non generasse più profitti? Ovvero cosa accadrebbe se le entrate non coprissero i costi delle attrezzautre e dell’energia elettrica impiegata e i miner decidessero di smettere o di passare a un’altra valuta? È vero che, senza i miner, Bitcoin smetterebbero di funzionare o diventerebbe troppo lento?
No, non è così. una blockchain adatta continuamente i propri criteri per mantenere costante il tasso di creazione. Se ci fosse il 90% in meno di miner, allora si avrebbe bisogno del 90% in meno di calcoli per l’approvazione di un nuovo blocco, e il funzionamento non verrebbe alterato.
Il valore assoluto della ricompensa per un nuovo blocco diminuisce nel tempo, tutto programmato in base alle regole che governano I Bitcoin. Durante i primi 4 anni dalla sua creazione (2009-2012) la ricompensa era di 50 bitcoin
Nel caso però in cui i miners interrompessero tutti la propria attività, la blockchain si fermerebbe e di conseguenza non sarebbe più possibile (fino alla ripresa dell’attività di mining) effettuare alcuna transazione o aggiunta di blocchi alla bc.


be brilliant insegna al neon su uno sfondo floreale

Essere esposti in cripto coscientemente e sapendone i pericoli

Perché investire in criptovalute?
Perché mettersi a studiare un ambiente tutto nuovo con una enorme difficoltà iniziale?
Perché mettere in pericolo quella parte del nostro patrimonio che abbiamo deciso di allocare in criptovalute?

Perché si.

Partiamo dall’idea che il mondo degli investimenti nella sua totalità è enorme, e che la Blockchain è al momento la tecnologia più recente e con la spinta di crescita maggiore sul pianeta. Investire sui progetti blockchain è alla portata di tutti, quindi anche investitori meno capaci, con poca esperienza o proprio alle prime armi possono investire.
Investitori di questo tipo sono coloro che possono fare i maggiori errori quindi capire i vari progetti e decidere se valgono i nostri soldi.

Se vi ricordate la bolla dotcom, potevate investire in Amazon o Google o altre realtà della era iniziale di internet…
Però ci ricordiamo solo di quelli che sono sopravvissuti e ci siamo dimenticati di tutte quelle realtà che hanno avuto crescite stratosferiche in pochissime settimane, per poi vedere il proprio valore azionario schiantarsi al ribasso e sparire dal mercato. Ma solo dal mercato, non dalle menti tristi e sanguinanti dei loro investitori...

Tralasciamo per il momento Bitcoin ed Ethereum che sono i due capisaldi del mondo cripto, l’universo dei progetti Blockchain è enorme e variegato.
Va subito compreso che esistono molti progetti che sono o si sono rivelati esclusivamente delle truffe oppure dei cloni di altri progetti più blasonati e seri, che con assonanze felici e astuzie varie hanno semplicemente cercato di drenare fondi da investitori disattenti e senza esperienza.

Al momento oltre il 90 per cento dei progetti blockchain lanciati e finanziati ha fallito, la maggior parte senza scrivere nemmeno una riga di codice.
Consci di questo, e consci anche del fatto che la Blockchain è il futuro ed è il momento di esserne all’interno, come investitori dobbiamo porci alcune domande semplici e basilari per capire dove mettere i nostri fondi.

Partiamo con il primo dubbio da eliminare, il progetto che stiamo valutando crea un prodotto o servizio che risolve un problema reale e se questo è in linea con la tecnologia Blockchain. Non tutti i progetti spacciati come crypto friendly sono adatti alla Blockchain. Nel caso sia davvero adatto, e magari proprio grazie alla blockchain risolve una problematica irrisolvibile, beh abbiamo fatto un grosso passo in avanti. Quelli che non rispettano questa regola possono essere eliminati in un ottica di investimento di lungo periodo.

Dopo di chè dovremo comprendere se il prodotto valutato esiste davvero oppure è ancora in fase di sviluppo o peggio, è solo su carta e nemmeno spiegato in maniera perfettamente comprensibile. Un prodotto in fase di sviluppo infatti ha bisogno di mesi se non anni per essere lanciato sul mercato, dilatando i tempi per il rientro dell’investimento e quindi aumentando enormemente i rischi per l’investitore.

Dopo il prodotto, va controllato il team. E’ chiaro che il team deve riflettere esperienza nel settore di appartenenza del progetto e i singoli appartenenti devo essere esperti e competenti, con un lungo curriculum. Il team poi dovrà cercare di creare partnership con varie aziende già presenti sul mercato. Esperienza, partnership e reputazione sono ottimi indicatori.

Un altro aspetto da controllare, è il tipo di token creato per finanziare il progetto e offerto al pubblico. Ci sono gli utility token che offrono un servizio legato al progetto e il cui valore cambia in base agli andamenti aziendali e del mercato. Diversamente possono essere offerti dei security token, che sono supportati da asset aziendali reali.Questi token sono regolamentati e, oltre ad offrire una garanzia in più sul progetto, sono portatori di diritti su beni di proprietà dell’azienda.

Un altro punto da controllare per l’investitore è il controllo di chi emette il token, se tramite un exchange o se direttamente da parte dell’ azienda a capo del progetto. Nel caso di exchange poco conosciuti e con un passato poco chiaro, ecco un campanello di allarme.
E questo punto ci fa spostare l’attenzione sulla pericolosità degli investimenti in criptovalute. Pericolo qui inteso come possibilità di perdere tutto il nostro valore accumulato.

Prima di tutto dobbiamo definire e differenziare i tipi di rischi che andiamo a correre investendo in crypto
Abbiamo due principali filoni, che sono il rischio tecnico e il rischio finanziario.
Quando parliamo di rischio tecnico intendiamo le eventuali problematiche che potremmo avere con wallet, exchange e ulteriori problematiche tecnologiche
Il wallet è di tua proprietà ed è solo tua responsabilità gestirlo al meglio. Una delle cose che però non puoi prevedere è un eventuale bug che faccia bucare il wallet e farti perdere i fondi. Per questo la scelta migliore da fare sempre è cercare ed usare solo i wallet di maggiore successo e creati da aziende che investono tantissimo in sicurezza per i loro prodotti. Questa scelta è tua ed è una tua responsabilità.
Discorso analogo vale per la scelta dell’exchange su cui operare. Un exchange può essere attaccato e i suoi wallet possono essere colpiti e depredati. Ma un grosso exchange ha i fondi e la forte necessità di proteggersi, quindi sarà sempre allo stato dell arte nella protezione del proprio business e conseguentemente dei propri utenti. I piccoli exchange al contrario non sempre hanno queste capacità e sono molto più rischiosi. Il rischio che vi prendete però può essere remunerato dato che i piccoli exchange hanno spesso coin che non sono presenti sui maggiori e i movimenti possono essere più violenti e veloci, facendovi guadagnare o perdere di più.

Lasciare le vostre coin in attesa su un exchange è un rischio. Ricordate che la coin che è sul vostro wallet nell’exchange è nel wallet di un exchange e non su un vostro wallet proprietario. Se dovesse accadere qualcosa al’exchange avete la quasi certezza di avere perduto le vostre coin parcheggiate in attesa di essere tradate. Per mia esperienza è meglio spendere qualcosa in movimentazioni da e fuori dal proprio wallet. Lo stesso rischio lo correte quando mettete in prestito le vostre coin su un exchange che vi da questa opzione. In questo caso però il rischio è maggiore dato che le vostre coin saranno bloccate per tutto il tempo del prestito, non permettendovi di uscire rapidamente dall exchange per qualunque motivo vogliate. Da considerare anche che gli exchange non sempre permettono uscite immediate poiché la tempistica generale è tra le 12 e le 24 ore.

Gli scam sono una realtà conclamata di questo mondo, ne abbiamo fatto un articolo con la lista dei più famosi così da poterti insegnare come difenderti.
Un'altra problematica che potreste trovare è la protezione tecnologica delle coin. Coin come Bitcoin ed ethereum sono difficilmente inattaccabili, i team di sviluppo sono molto grossi e formati da programmatori capaci con budget molto grossi. Al contrario coin appena messe sul mercato e quindi piccole e con pochi sviluppatori potrebbe avere bug che ne minano la sicurezza intrinseca. Scegliere la coin su cui investire è vostra responsabilità, vi assumete un rischio in ogni caso ma è un rischio che potete gestire.
Quindi il rischio si riduce usando wallet di ottima qualità, exchange di comprovata fiducia e coin tra le più liquide. Se usate le cose giuste nel modo giusto avete abbassato la problematica rischio.
Ora affrontiamo il rischio finanziario.

La maggiore problematica che si incontra sul mercato delle crypto è l’estrema volatilità dei prezzi, data da un connubio di bassa liquidità del mercato, book sottili e forte presenza di balene che possono muovere il mercato a piacimento. Questa volatilità però è la chiave per guadagnare. Se ci posizioniamo nel trend giusto, la nostra coin avrà ovviamente una crescita che è impossibile sui mercati convenzionali.
Attenzione però, non esistono garanzie riguardo la crescita del prezzo di una coin. Non è accettabile comprare qualcosa a caso e abbandonarla, per poi sperare che nei mesi o anni successivi questa salga di prezzo.

Stesso discorso va fatto riguardo al sottostante di ogni coin. Il sottostante di ogni coin è la tecnologia di sviluppo e di utilizzo che essa ha nell’economia reale. Se questa tecnologia è inutile, errata o totalmente inesistente, è ovvio che il valore potrà crollare ed arrivare a zero.
Esistono schemi Ponzi come OneCoin che non hanno alcun sottostante e che sono basati solo sulla fiducia riposta in essi. Al crollo della fiducia, OneCoin è come una figurina. Ho citato OneCoin solo per la problematica di fiducia, OneCoin non è una criptovaluta.
Bitcoin ha un valore perché le persone credono in questa tecnologia e credono nella filosofia di progettazione monetaria che è alla sua base. Bitcoin ha un valore anche perché viene usato in base alla sua filosofia. L’uso di una coin, al pari della fiducia che il pubblico nutre in essa, crea un valore sul mercato.

Ci sono alcune cose fondamentali che dovete sempre ricordare.

Investendo,in qualunque cosa, vi state prendendo un rischio. Rischio che potete abbassare ma mai eliminare. Bilanciate il rischio sul vostro profilo, mai esagerare. Ogni errore si paga sempre a caro prezzo e qui sono in ballo i vostri soldi.
Nel lungo periodo non ci sono certezze sul valore, mentre qualcuno di più famoso e bravo di me diceva che nel lungo periodo siamo tutti morti
il rischio di perdere e azzerare il conto è reale nelle crypto valute come su ogni strumento finanziario.
Su crypto e derivati ovviamente tutto ciò può accadere molto velocemente.
Chiunque vi prometta guadagni veloci, sicuri e senza rischio, sta mentendo e vi vuole truffare. Ditegli addio.

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ragazzo con felpa e maschera neon

Silk Road

Quando pensiamo alle criptovalute e a bitcoin in generale, il primo pensiero di molti è di avere a che fare con qualcosa del mondo della illegalità, qualcosa che viene usato per scambiare armi e droga, uno strumento di pagamento impossibile da tracciare e con cui i grandi interessi della malavita hanno stretto un patto indistruttibile.
Nulla di più falso.

Ogni volta che pensiamo a questo è perché inconsciamente associamo il Bitcoin a quello che fu il più “fortunato” e “famoso” negozio online di materiale e servizi illegali al mondo, parliamo di Silk Road.

Nato da un idea di Ross Ulbricht, questo negozio ha legato il suo metodo di pagamento, il Bitcoin, al mondo della malavita organizzata, fomentando la credenza di intracciabilità della nostra criptovaluta preferita.
Silk Road era un sito di e-commerce che funzionava attraverso il browser TOR.
Questo ecommerce era specializzato in sostanze stupefacenti e tutto ciò che ruotava attorno al mondo dell’ illegale.
TOR è un protocollo attraverso il quale è possibile crittografare i dati e i percorsi del traffico internet attraverso server che rendono impossibile risalire agli indirizzi IP dei computer usati per poter così raggiungere un sito nel totale anonimato.
In questo modo, creando il suo negozio online su un sito Tor, Ulbricht sarebbe stato nel più completo anonimato, avendo il suo IP nascosto.

Il sistema di pagamento di SilkRoad era il bitcoin, scelto proprio per la sua anonimità e riservatezza all’interno della rete.
Ora, sappiamo benissimo che Bitcoin è pseudonimo e non anonimo. E che tutte le transazioni sono tracciate in Blockchain.
Decisamente uno strumento non proprio adatto a far sparire transazioni illegali.
Forse erano meglio le solite valigette piene di dollari…

Comunque Silk Road fu lanciato nel febbraio 2011, dopo tre mesi di sviluppo, il business di Silk Road furono droghe, pornografia, prodotti contraffatti, documenti falsi e armi, anche se gli amministratori vietarono la vendita di beni e servizi atti a danneggiari altre persone.
I principali operatori furono basati in Stati Uniti e Gran Bretagna e i principali prodotti venduti furono MDMA, eroina, LSD e cannabis
Il 3 ottobre 2013 Silk Road fu chiuso dall'FBI con l’arresto di Ross Ulbricht, il fondatore del sito. L'FBI ha anche sequestrato un grosso numero di Bitcoin .
Il 30 maggio 2015 è stato condannato in primo grado all'ergastolo per i reati di associazione per delinquere, frode informatica, distribuzione di false identità, riciclaggio di denaro, traffico di droga, traffico di droga su internet e cospirazione per trafficare droga.

Ai primi di novembre 2013 ne fu annunciata la riapertura per poi essere chiuso definitivamente il 6 novembre 2014
Questa è stata in breve la storia di Silk Road e di come Bitcoin sia diventato uno strumento della Malavita.
Ora, è probabile che Bitcoin sia stato usato per riciclare denaro ma è uno strumento non adatto allo scopo, praticamente come usare una Formula 1 per andare a fare la spesa.
Bitcoin è utile per quello che è stato creato.