Perché esistono le Altcoin?
Cosa sono le Altcoin e a cosa servono?
Alt coin è l’abbreviazione di Alternative Coin, ovvero coin alternative a Bitcoin.
Bitcoin come sappiamo è stata la prima vera criptovaluta di successo, che ha aperto la strada a tutte quelle che lo hanno seguito.
Ma Bitcoin non è perfetto, le alt coin servono infatti a creare una ipotetica versione migliore di bitcoin oppure una coin che abbia scopi e funzioni diverse da quelle di Bitcoin, infatti alcune di esse sono più veloci di bitcoin, altre puntano sull anonimato, altre fanno cose diverse come ethereum e altre hanno funzioni che sono davvero avverneristiche.
Le altcoin poi possono venire minate in maniera diversa, ad esempio bitcoin ha un algoritmo che si chiama SHA 256, una altcoin come Litecoin, che deriva da Bitcoin ha un algoritmo diverso che si chiama Scrypt.
Sul mercato ora esistono migliaia di altcoin, di cui però solo pochissime hanno raggiunto un seguito decente. Dobbiamo infatti dividere le coin che hanno una utilità, le coin che si basano su progetti che non hanno realmente a che fare con la blockchain e coin che sono esclusivamente delle truffe o utili per il Pump and dump.
Un buon metodo per analizzare la coin che abbiamo adocchiato è capire se ha un seguito controllando prima di tutto il market cap e poi la community di utenti che la usano o seguono.
Il market cap è il termine con cui si indica la capitalizzazione di mercato
Questo si calcola moltiplicando il numero di coin in circolazione per il prezzo dell' exchange. Un valore alto generalmente indica un certo interesse da parte del mondo e quindi valore all’interno della coin.
Ricordate che potete investire in un altcoin sia quando questa è già sul mercato che prima che venga emessa, in quello che sono le famose ICO
se volete investire in un altcoin,nel periodo post ICO,in linea generale avrete più informazioni e meno possibilità di comprare uno scam ma molto probabilmente se la coin ha un effettivo utilizzo o valore, la pagherete molto più del prezzo della ICO
Quindi informatevi e studiate bene e state sempre attenti agli schemi ponzi e alle frodi
Step 2 - Cos'è una Blockchain?
Blockchain, termine ormai abusato e inserito a sproposito in molti contesti perché fa figo e ci fa sentire importanti.
Un po’ quando nei primi anni 2000 sentivamo il nostro calzolaio che aveva aperto il suo sito internet per far cosa non si sa.
Ma alla fine cosa è la blockchain? A cosa serve? E perché è utile in alcune situazioni?
La Block Chain è un database digitale distribuito e decentralizzato, condiviso su una serie di nodi, verificabile da chiunque e immutabile nel tempo
È un registro digitale, le cui voci sono raggruppate in blocchi concatenati fra loro in ordine cronologico e sequenziale,la cui integrità è garantita dall'uso della crittografia.
La decentralizzazione è garantita dalla rete di nodi distribuita nel mondo, ed ognuno di questi ha una copia del database, che è distribuito fra tutti nodi della rete.
Per semplificare, i nodi sono computer sparsi per il mondo di proprietà di singoli appassionati o di grosse aziende di mining.
Ogni aggiunta di nuovo blocco alla blockchain distribuita è globalmente regolata da un protocollo condiviso.
Una volta autorizzata l'aggiunta del nuovo blocco, ogni nodo aggiorna la propria copia privata con la garanzia di scartare i blocchi fraudolenti o non corretti in automatico.
Quindi le informazioni scritte all interno della blockchain distribuita, posseduta da ogni nodo saranno sempre visibili a tutti e queste informazioni non potranno mai essere modificate nel corso del tempo.
È praticamente impossibile modificare le informazioni all’interno di un blocco, la potenza di calcolo richiesta sarebbe enorme.
Grazie a tali caratteristiche, la blockchain è intrinsecamente superiore alle normali banche dati e ai registri gestiti in maniera centralizzata anche da autorità riconosciute e regolamentate.
Come per ogni prodotto, si sviluppano delle varianti e anche per la Blockchain sono stati sviluppati vari tipi, creati per soddisfare le varie esigenze di ogni attore operante nel mondo
in dettaglio:
- Blockchain pubbliche: Sono Blockchain aperte a tutti e accessibili a chiunque. Ogni nodo detiene una copia del database e può partecipare al processo decisionale inerente lo stato del libro mastro. Sono definite “permissionless“. Es.: la blockchain di Bitcoin
- Blockchain private: Sono Blockchain chiuse dove solo uno o più nodi/consorzi pre-selezionati possono svolgere la funzione di validazione del network. Sono definite “permissioned“. Es.: la Blockchain di una fondazione privata o di una società
- Blockchain miste: Sono Blockchain in parte pubbliche e in parte private
- Sidechains: Sono blockchain derivate dalla blockchain madre ma ad essa collegate. Sono a tutti gli effetti blockchain autonome sulle quali è previsto che vi siano coin/token differenti da quelli circolanti sulla chain madre ma che all’occorrenza possono “spostarsi“ dalla sidechain alla chain madre e viceversa.
Ad oggi la blockchain viene usata praticamente solo per pagamenti e scambio di beni e servizi.
Ma possiamo già ipotizzare che nel futuro, la sua utilità potrà essere molto più ampia.
Ad oggi si ipotizza che la blockchain potrà essere usata per situazioni in cui sono necessari tracciabilità e sicurezza dell’informazione quale:
- Condivisione di informazioni sanitarie tra le diverse piattaforme e istituzioni;
- Scuole, mondo accademico, ambiti formativi, rilascio di attestati
- Gestione eventi sportivi, manifestazioni, olimpiadi
- Gestione delle scommesse in genere e casinò
- Compravendita immobiliare e catasti
- Tracciabilità donazioni no profit e beneficenza
- Monitoraggio commercio armi, munizioni, esplosivi
- Gestione forze dell’ordine e pubblica sicurezza
- Cybersecurity
- Sistemi per l’identificazione digitale e biometrica
- Produzione e vendita di diamanti o materie prime contraffabili
- Comparto assicurativo e leasing
- Testamenti ed eredità
- Turismo
- Tracciabilità di filiere
- Certificazioni opere d’arte
- Votazioni online trasparenti e al riparo da manipolazioni e brogli
- Banking, finanza e piattaforme di investimento
- Sistemi di pagamento e trasferimento di denaro
- Carte fedeltà e gift card
- Telefonia
- Commercio e industria
- Settore automotive
Per riconoscere una blockchain dobbiamo trovare questi elementi:
- Transazione (trasferimento di valore da un indirizzo ad un altro)
- Blocco (elemento che contiene transazioni)
- Nodo (elemento della rete che effettua ad esempio mining o convalida transazioni)
- Rete peer to peer (rete in cui tutti i nodi possono comunicare tra loro)
- Smart contract che si occupano della gestione adempimento esecuzione e pagamento degli accordi tra le parti
Riassumendo la Blockchain:
- È decentralizzata (non prevede autorità centrali, tutti la possono vedere, usare e consultare ma nessuno la possiede)
- Il protocollo è open (nelle blockchain pubbliche)
- Certifica che “qualcosa“ (una transazione di valore, un passaggio di proprietà) è avvenuto. La transazione non può essere censurata da un’autorità centrale
- Una transazione non può essere vietata, censurata o regolamentata da un ente sovrano (es blocco carta di credito o debito)
- È verificabile da chiunque (nel sistema finanziario tradizionale, il sistema controlla tutti mentre Nell’ecosistema blockchain, tutti controllano il sistema)
- Non è manomissibile o falsificabile (protocollo di consensus a sicurezza intrinseca)
- Risolve il problema del double spending
- È Immutabile nel tempo. Una transazione, una volta validata, viene fissata a “vita“
- È dinamica nel senso che si aggiungono sempre dei blocchi
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Step 1 - Criptovalute e Blockchain
Nel primo post istruttivo del CY Mood Team, crediamo che sia corretto partire con la base più utile all’utente medio e definire gli strumenti che andremo ad usare in questo strano mondo.
In questo post andiamo a definire cos'è una criptovaluta e introdurremo alcuni dei termini “tecnici” che andrai a incontrare man mano che entri in questo ambiente e che ritroverai nei prossimi articoli. Questa terminologia poi sarà oggetto di ulteriori approfondimenti.
Criptovaluta:
Primo concetto da apprendere: in linea generale una criptovaluta è una risorsa digitale che utilizza la crittografia per proteggere le transazioni finanziarie, per controllare la creazione di unità aggiuntive e verificare il trasferimento di risorse da un indirizzo ad un altro.
Una criptovaluta è progettata per funzionare come mezzo di scambio, una delle funzioni fondamentali del denaro.
Le vere criptovalute sono decentralizzate e non sono controllate da una entità centrale.
Questa caratteristica è da tenere in considerazione per i prossimi articoli.
Blockchain
Questa decentralizzazione funziona tramite lo strumento chiamato blockchain, un libro mastro distribuito all’interno di una rete di computer collegati tra loro.
La BlockChain, essa è Un registro dal vivo di tutte le transazioni di bitcoin. I blocchi sono costituiti dalle transazioni al loro interno, e i blocchi sono concatenati tra di loro in maniera indissolubile.
Il blocco viene creato quando un numero stabilito di transazioni vengono effettuate e il blocco può contenere un numero massimo di transazioni.
Arrivati a questo numero il blocco viene chiuso e aggiungo al blocco precedentemente minato e legato ad esso.
Quando avviene una transazione con Bitcoin, il dato viene comunicato al network di computer che validano la transazione , aggiungono la transazione al registro di bitcoin e trasferiscono la modifica del registro ledger a tutti i computer del network.
Dato che c’è un massimale di dati che possono essere salvati in un blocco, ogni 10 minuti circa viene chiuso un blocco
Bitcoin
La prima criptovaluta creata al mondo è stata Bitcoin, attualmente anche la più famosa ed è stata creata nel 2009.
Nel corso degli anni sono stati creati altri tipi di criptovaluta diversi da Bitcoin, che possono essere facilmente descritti come Altcoin o Alternative Coin o più genericamente Token
Token
Un token crittografico è una moneta su Blockchain che non riguarda solo eventuali pagamenti finanziari, ma anche l'applicazione di app o strumenti decentralizzati e i cosidetti contratti intelligenti o smart contract.
Mining
Le Criptovalute vengono create tramite un processo chiamato mining, che è la convalida delle transazioni nelle reti di questa criptovaluta. Esistono diversi tipi di mining, ma questo verrà affrontato più avanti in un altro articolo. Per saperne di più clicca qui.
Wallet
Il wallet o portafoglio è dove puoi conservare tutte le tue monete. Diversi tipi di monete prevedono diversi tipi di portafoglio. Per saperne di più clicca qui.
Legalità
La criptovaluta è legale nella maggior parte del mondo. Ci sono solo alcuni contesti in cui sono completamente bandite mentre in altri paesi come il Giappone, le criptovalute sono solo uno strumento di investimento come altri.
Perché Bitcoin ha un alone di illegalità?
La maggior parte delle persone pensa che Bitcoin sia illegale, ma questa idea è stata creata dai media con la vicenda del mercato per beni e servizi illegale chiamato Silk Road, in cui lo strumento di pagamento scelto è stato il Bitcoin. Per saperne di più clicca qui.
Satoshi Nakamoto
Satoshi Nakamoto è l’inventore di Bitcoin e della Blockchain. Almeno questo è quello che sappiamo, quello che dice la leggenda. Chi è costui? Nessuno lo sa. È una persona? Mistero. Per saperne di più clicca qui.
ICO
Il 2017 ha visto un fenomeno economico svilupparsi al traino di quelle che erano le famose ICO.
Cosa è una ICO?
Ico sta per Initial Coin Offering. Ovvero una offerta iniziale di coin o Token.
E’ stato il metodo preferito di funding del mondo delle start up crypto.
Infatti nel 2017 la corsa senza fine ad accaparrarsi l’ultimo lancio sul mercato ha reso famoso questo metodo di finanziamento delle startup.
Aziende serie e molto meno serie si sono lanciate sul mercato offrendo token e progetti, per la maggior parte totalmente inutili e inutilizzabili, facendo sviluppare una bolla sul mercato che poi è esplosa.
La frenesia degli utenti ha fatto crescere i valori ma il mercato li ha riportati a ben più miti prezzi.
Ma come è strutturata una ICO se volessimo farla oggi?
Una ICO è generalmente fatta sulla BC di Ethereum tramite la creazione di un token che viene offerto al pubblico. Tutto ciò passa attraverso uno smart contract che si attiva all’invio di Ethereum ad esso.
Ogni volta che l’utente invia eth all ‘indirizzo dello smart contract, esso invia il numero di token calcolati in base al numero di eth ricevuti da un dato indirizzo. La ICO finisce al termine del montate di Token impostati dallo smart contract o al termine temporale del offerta.
Ogni utente che ha partecipato troverà nel suo wallett di invio il numero di token assegnato e potrà così spostarli a piacimento, sempre in base alle regole applicate dallo smart contract.
Come vedete si inviano Ethereum per token.
Attualmente le ICO sono passate di moda e la frenesia è sparita con esse. La maggior parte dei progetti è fallita e i valori si sono attestati a grosse percentuali sotto i massimi storici. Le ICO sono state come la bolla DOTCOM delle Criptovalute, un passaggio doloroso ma utile per ripulire il mercato dai progetti inutili.
Bitcoin halving a maggio 2020
L halving di bitcoin è un evento che avviene ogni circa 4 anni e dimezza la remunerazione della chiusura di un blocco della blockchain di Bitcoin.
È una delle caratteristiche principali della gestione monetaria di bitcoin.
Per poter comprendere al meglio di cosa stiamo parlando però dobbiamo ripassare 3 punti fondamentali che sono:
Bitcoin blockchain
Il mining
E la supply totale della moneta
Per quanto riguarda La BlockChain, essa è Un registro dal vivo di tutte le transazioni di bitcoin.
I blocchi sono costituiti dalle transazioni al loro interno, e i blocchi sono concatenati tra di loro in maniera indissolubile.
Il blocco viene creato quando un numero stabilito di transazioni vengono effettuate e il blocco può contenere un numero massimo di transazioni.
Arrivati a questo numero il blocco viene chiuso e aggiungo al blocco precedentemente minato e legato ad esso.
Quando avviene una transazione con Bitcoin, il dato viene comunicato al network di computer che validano la transazione , aggiungono la transazione al registro di bitcoin e trasferiscono la modifica del registro ledger a tutti i computer del network.
Dato che c’è un massimale di dati che possono essere salvati in un blocco, ogni 10 minuti circa viene chiuso un blocco
Il Mining è come le transazioni vengono verificate all interno del network della coin. La verifica e la creazione dei blocchi è creata dai minatori o miners.
Ogni gruppo di transazioni ha un hash crittografico del blocco pubblicato prima e questo collega tutti i blocchi creati precedentemente creando la blockchain.
Per accettare un nuovo blocco sul network ai miner è richiesto di seguire un sistema di proof of work che involve la creazione di un nuovo hash crittografico da aggiungere al nuovo blocco.
Per essere aggiunti al registro quindi si richiede la creazione di un nuovo unico hash che passerà attraverso un processo di validazione e quindi verrà passato al blocco successivo e via così.
Per creare un nuovo hash i miners competono tra di loro usando la potenza di calcolo dei loro computer per essere i primi ad arrivare ad avere il 64 digit hexadecimal number o hash che è allo stesso livello di difficolta target del network.
La cosa da capire è che i miners vengono remunerati alla chiusura di ogni nuovo blocco con nuovi bitcoin creati dal sistema e dalle fees delle transazioni, che sono btc già circolanti.
Le ricompense sono create per incentivare i miners a partecipare alla blockchain di bitcoin
La quantità di moneta.
Bitcoin è stato creato come se fosse oro digitale.
Satoshi ha volutamente creato il bitcoin con caratteristiche simili a quelle dell oro fisico.
Il principio di estrazione del bitcoin è similare all‘estrazione mineraria dell oro, lunga e difficile.
Un'altra caratteristica è la quantità massima di bitcoin creabili che è stato programmato a 21 milioni.
Questo numero è stato creato per copiare la stabilità inflazionistica dell’oro.
In questo caso il termine inflazione è inteso come la crescita del montante di moneta che non è coperto dall oro in un gold standard.
Nel modo moderno di intendere il termine inflazione, bitcoin è deflazionistico perché col passare del tempo il suo potere di acquisto cresce.
Paragonatelo al profilo di estrazione dell’ oro dove nel futuro il costo di estrazione sarà sempre più alto e difficoltoso e quindi la precedente quantità di oro estratto crescerà di valore perché non se ne può produrre altro a prezzi bassi.
Nel vecchio concetto di inflazione, bitcoin è inflazionistico perché non essendo coperto da oro la quantità di bitcoin cresce al crescere della creazione di blocchi da parte dei miners.
Ora ci sono 18 milioni circolanti. Al ritmo attuale l’ ultimo bitcoin verrà creato nel 2140.
Entriamo nel dettaglio dell’ halving
L'halving riferito alla blockchain di bitcoin è la riduzione della ricompensa di chiusura di un blocco per i miners a metà rispetto il numero precendete. L’attuale reward è di 6,25 bitcoin per blocco.
L'halving avviene ogni 210.000 blocchi chiusi e quindi piu o meno ogni 4 anni visto che un blocco viene chiuso ogni 10 minuti.
All inizio il reward del blocco era 50 bitcoin, sceso a 25 nel 2012 e poi 12,5 nel 2016
Ma perché accade l’halving?
Satoshi ha programmato l halving per abbassare l'inflazione monetaria di bitcoin.
In più viene anche considerato il fattore di avanzamento tecnologico delle macchine da mining e per questo vi è un aumento della difficoltà di creazione di nuovi blocchi per abbassare la velocità di validazione.
Con 12,5 bitcoin per blocco e 10 minuti di creazione per blocco, vengono creati giornalmente circa 1800 bitcoin.
Dopo maggio 2020 questi sono scesi a 900 bitcoin al giorno.
Ora tornando al precendente parallelo con l’oro,
Esso è considerato uno dei migliori store of value per la sua quota di presenza fissa non creabile e la sua scarsita che è imposta dalla natura.
L' algoritmo di bitcoin è creato per renderlo scarso a sua volta.
Quindi alla crescita della domanda di bitcoin il valore avrà una crescita.
Vi sono state crescite importanti dei prezzi di btc mesi dopo ogni halving, ma questo è una strategia di trading che potete considerare o meno.
Bitcoin per come è creato nel suo algoritmo, è fatto per essere scarso e quindi crescere di valore finchè persone come me e te crederanno alla sua filosofia intrinseca.
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Bitcoin vergini
Parlando di mining, bisogna sapere anche cosa sono i bitcoin vergini.
Un bitcoin vergine è un bitcoin che è stato appena minato o che non ha mai effettuato transazioni sulla blockchain o che ha una storia di transazioni certificata.
Nel mondo delle criptovalute sono avvenute molte truffe a danno degli utilizzatori di bitcoin, mentre altri bitcoin sono stati utilizzati per attività illecite, furti o riciclaggio di denaro.
Essendo la blockchain visibile a tutti, si può risalire alla storia di ogni singolo bitcoin controllandone la cronologia delle transazioni. Cosa che è difficile ma fattibile.
Le autorità di un paese potrebbero tenere d’occhio alcuni wallet con all’ interno bitcoin coinvolti in azioni criminali.
In questo caso, se questi venissero passati sul wallet di qualche exchange, potrebbero essere bloccati o non accettati da parte dell exchange.
Questo può creare delle preoccupazioni e alcuni intermediari finanziari potrebbero non accettare bitcoin di non certificata provenienza.
Ed ecco che un Bitcoin senza transazioni è utilissimo e quindi il suo prezzo sarà più alto rispetto ad un normale bitcoin, nell’ordine del 20 o 30 per cento in più.
La maggiore spinta alla regolamentazione spinge la richiesta di bitcoin vergini.
I Bitcoin senza una storia pulita non sono da considerare sporchi o inutilizzati ma semplicemente non sappiamo quale è stata la loro vita prima di averli nel nostro portafoglio. Vita che potrebbe essere stata estremamente avventurosa
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Mining, staking e forging per niubbi
Si parla spesso di mining, di mining farm e di consumo energetico delle criptovalute.
Ma cosa è il mining in 4 parole semplici?
Come abbiamo già letto, la blockchain è formata da blocchi concatenati, al cui interno vengono scritti dati o transazioni finanziarie e pagamenti.
Al fine di evitare truffe, contraffazioni o anche errori tecnucu nei pagamenti, i dati contenuti nella blockchain devono essere verificati ed è proprio di questo che si occupa il mining.
Il mining rappresenta la procedura di verifica che viene effettuata sfruttando la potenza di calcolo dei computer posseduti dal singolo minatore o dalla mining farm.
Una mining farm non è altro che un luogo, spesso un capannone, con un numero molto elevato di computer messi in batteria che lavorano e producono blocchi.
Una volta completato il processo di verifica di un blocco, il miner che ha creato il nuovo blocco verrà pagato per il suo lavoro di verifica.
Il mining tiene in vita la blockchain.
Per convalidare le transazioni all'interno di una rete blockchain esistono diversi sistemi implementati per raggiungere il consenso
Un “protocollo blockchain” è un termine comune per i metodi di consenso.
Alcuni di questi richiedono agli investitori di acquistare attrezzature per l'estrazione fisica, mentre altri non richiedono hardware fisico e solo il possesso di monete.
Vediamo i dettagli:
- PoW: Proof of work - Questo tipo di meccanismo di consenso viene definito genericamente mining e consiste nella creazione di potere computazionale grazie a mining rig formati da schede grafiche messe in serie. Questa capacità computazionale risolve l’algoritmo della moneta e crea i blocchi. Bitcoin è basato su questo sistema, che non è particolarmente ecosostenibile.
- PoS: Proof of Stake . il tipo di consenso per creare blocchi è definito staking e si basa sul possesso di un grosso numero di coin che messe appunto in staking nel proprio portafoglio e quindi non disponibili sul mercato, permettono al proprietario di minare i blocchi di questa blockchain. Ethereum si basa su questo metodo, che è più ecologico del proof of work
- DPoS: Delegate proof of stake il tipo di consenso per la creazione dei blocchi è definito forging e si basa su delegati votati dalla community di possessori della coin. Lisk e rise funzionano con questo sistema, che è ecosostenibile al pari del proof of stake.
Nei sistemi DPOS, il forging, è un altro modo per minare le monete al fine di convalidarne le transazioni e mettere in circolazione nuova moneta. Questo sistema consiste in 101 delegati dislocati nel mondo che mantengono online un nodo (server) dove gira il client della moneta.
Questo software permette di mantenere la rete decentralizzata, validare le transazioni, emettere nuova moneta in circolazione e ricompensare i delegati per il loro servizio. I delegati non devono per forza essere 101 ma possono essere 51, 201, 301, 501, ecc. in base alle esigenze della rete. Per diventare delegati vi è un sistema di voto basato sulla quantità di moneta posseduta (stake).
Se si vuole diventare delegato bisogna raggiungere una quantità di voto sufficiente da poter entrare tra i primi 101 (approval).
Il sistema DPoS (Delegated Proof of Stake) è un metodo finalizzato ad assicurare una rete di token digitali che avviene processando transazioni e raggiungendo una convalida distribuita e inerente alla proprietà di denaro senza il bisogno che ci sia un’autorità centrale.
Questo sistema rappresenta un’evoluzione partita dal PoS (Proof of Stake), anch’esso sviluppatosi al fine di ridimensionare i costi e l’inefficienza associata al consumo di elettricità tipica dei sistemi PoW (Proof of Work), utilizzati ad esempio da Bitcoin.
Mining, i modi per farlo:
Questa creazione di blocchi può diventare un attività redditizia se fatto con i dovuti criteri. Ovviamente parliamo attualmente di grossi investimenti iniziali in materiale.
Prima di incominciare però dobbiamo capire che le due principali problematiche che incontrerete saranno lo sfruttamento e consumo dell’ hardware, che ne abbrevierà la vita utile, e i costi energetici dati dalle bollette della luce, che saliranno alle stelle rispetto ad un normale utilizzo di vita casalingo. Dopo di che va premesso che ogni coin è diversa e che alcune coin in particolare necessitano di hardware specifico.
Vediamo come fare mining.
La prima idea che ci viene in mente è quella di usare il nostro PC di casa, oppure un vecchio portatile messo da parte in qualche polveroso armadio. Il vecchio hardware potrebbe essere un ostacolo al minare in maniera profittevole dato la possibile bassa potenza di calcolo se usate vecchio hardware.
In questo caso va considerato il mining di monete che sono all’inizio della propria vita e che non necessitano di una potenza di calcolo particolare.
Una seconda soluzione può essere partecipare ad una Mining Pool. Praticamente si partecipa con il proprio hardware e la propria potenza di calcolo ad un gruppo dove altre persone raccolgono potenza di calcolo per minare. Il gran numero di dispositivi messi a disposizione fa si che la possibilità di minare blocchi nella blockchain sia molto più alta e quindi potenzialmente redditizia. Il ricavato poi verrà diviso in proporzione alla potenza di calcolo messa a disposizione. Rimangono i due problemi di costo energetico e usura, ed in più si aggiunge la possibile poca trasparenza del gruppo di minatori, che potrebbero remunerare il singolo meno del dovuto, truffandolo.
Una terza via potrebbe essere affittare potenza di calcolo tramite servizi di Cloud Mining, servizi che mettono a disposizione pacchetti dedicati a pagamento per un periodo di tempo definito. Dato che non si opera con proprio hardware viene meno il costo di usura e il costo energetico, che vengono però sostituiti dal costo di affitto della potenza di calcolo. In questo caso però vi è la possibilità di essere truffati sulla quantità di coin che ci vengono riconosciute dal servizio a parità di hashing power noleggiato, quantità di coin che nel corso del tempo diventa sempre minore, giustificato dalla crescita di difficoltà di estrazione della coin.
Una quarta via infine è quella di fare le cose in grande e creare la propria mining farm, con un sacco di computer messi in rete che minano le nostre crypto valute. Parliamo in questo caso di budget molto alti, ben oltre i 200mila dollari. Se va bene.
In questo caso dobbiamo metterci in testa di diventare imprenditori, quindi dovremo prima di tutto pensare di localizzare la farm in un paese con un basso costo per l’energia elettrica. In seguito dovremo pensare a cosa minare, perché per ogni coin o tipo di coin esistono diversi hardware che sono più adatti. Minare Bitcoin o ethereum non è la stessa cosa. E ricordiamoci che dobbiamo minare una coin profittevole, cosa non così scontata oggi.
L’ approvvigionamento di hardware per la creazione della farm sarà un problema da considerare vista la sua possibile scarsità e costo, e anche la sua sostituzione data l’usura precoce a cui andremo incontro.
Avremo bisogno anche di almeno una o più figure professionali dedicate alla gestione e alla sostituzione dei pezzi.
Dato che la farm deve operare 24 ore su 24 e sette giorni su sette, sarà un lavoro lungo e impegnativo. Creare una farm non è un semplice e non sempre redditizio, infatti queste sono indicazioni di massima. Molte farm sono state aperte e chiuse in un breve lasso di tempo non solo per incapacità degli imprenditori ma anche per colpa della volatilità del mercato. È un mercato difficile e bisogna avere conoscenze specifiche molto approfondite, sia in campo tecnologico che in campo economico.
Le criptovalute da minare e gli investimenti.
Se hai deciso di tuffarti del mondo del mining, devi sapere che è importante scegliere accuratamente su quale moneta concentrare i propri sforzi, infatti a seconda della valuta scelta il mining può richiedere un hardware specifico o anche più o meno potenza. Inoltre, in ottica di valutazione dell’investimento bisogna considerare che anche l’andamento del valore della moneta (pesantemente influenzato dagli stati di avanzamento del progetto sottostante e dalla consistenza della community) va ad influire sui risultati.
Se i miner smettessero all’improvviso?
E se il miming non generasse più profitti? Ovvero cosa accadrebbe se le entrate non coprissero i costi delle attrezzautre e dell’energia elettrica impiegata e i miner decidessero di smettere o di passare a un’altra valuta? È vero che, senza i miner, Bitcoin smetterebbero di funzionare o diventerebbe troppo lento?
No, non è così. una blockchain adatta continuamente i propri criteri per mantenere costante il tasso di creazione. Se ci fosse il 90% in meno di miner, allora si avrebbe bisogno del 90% in meno di calcoli per l’approvazione di un nuovo blocco, e il funzionamento non verrebbe alterato.
Il valore assoluto della ricompensa per un nuovo blocco diminuisce nel tempo, tutto programmato in base alle regole che governano I Bitcoin. Durante i primi 4 anni dalla sua creazione (2009-2012) la ricompensa era di 50 bitcoin
Nel caso però in cui i miners interrompessero tutti la propria attività, la blockchain si fermerebbe e di conseguenza non sarebbe più possibile (fino alla ripresa dell’attività di mining) effettuare alcuna transazione o aggiunta di blocchi alla bc.
Essere esposti in cripto coscientemente e sapendone i pericoli
Perché investire in criptovalute?
Perché mettersi a studiare un ambiente tutto nuovo con una enorme difficoltà iniziale?
Perché mettere in pericolo quella parte del nostro patrimonio che abbiamo deciso di allocare in criptovalute?
Perché si.
Partiamo dall’idea che il mondo degli investimenti nella sua totalità è enorme, e che la Blockchain è al momento la tecnologia più recente e con la spinta di crescita maggiore sul pianeta. Investire sui progetti blockchain è alla portata di tutti, quindi anche investitori meno capaci, con poca esperienza o proprio alle prime armi possono investire.
Investitori di questo tipo sono coloro che possono fare i maggiori errori quindi capire i vari progetti e decidere se valgono i nostri soldi.
Se vi ricordate la bolla dotcom, potevate investire in Amazon o Google o altre realtà della era iniziale di internet…
Però ci ricordiamo solo di quelli che sono sopravvissuti e ci siamo dimenticati di tutte quelle realtà che hanno avuto crescite stratosferiche in pochissime settimane, per poi vedere il proprio valore azionario schiantarsi al ribasso e sparire dal mercato. Ma solo dal mercato, non dalle menti tristi e sanguinanti dei loro investitori...
Tralasciamo per il momento Bitcoin ed Ethereum che sono i due capisaldi del mondo cripto, l’universo dei progetti Blockchain è enorme e variegato.
Va subito compreso che esistono molti progetti che sono o si sono rivelati esclusivamente delle truffe oppure dei cloni di altri progetti più blasonati e seri, che con assonanze felici e astuzie varie hanno semplicemente cercato di drenare fondi da investitori disattenti e senza esperienza.
Al momento oltre il 90 per cento dei progetti blockchain lanciati e finanziati ha fallito, la maggior parte senza scrivere nemmeno una riga di codice.
Consci di questo, e consci anche del fatto che la Blockchain è il futuro ed è il momento di esserne all’interno, come investitori dobbiamo porci alcune domande semplici e basilari per capire dove mettere i nostri fondi.
Partiamo con il primo dubbio da eliminare, il progetto che stiamo valutando crea un prodotto o servizio che risolve un problema reale e se questo è in linea con la tecnologia Blockchain. Non tutti i progetti spacciati come crypto friendly sono adatti alla Blockchain. Nel caso sia davvero adatto, e magari proprio grazie alla blockchain risolve una problematica irrisolvibile, beh abbiamo fatto un grosso passo in avanti. Quelli che non rispettano questa regola possono essere eliminati in un ottica di investimento di lungo periodo.
Dopo di chè dovremo comprendere se il prodotto valutato esiste davvero oppure è ancora in fase di sviluppo o peggio, è solo su carta e nemmeno spiegato in maniera perfettamente comprensibile. Un prodotto in fase di sviluppo infatti ha bisogno di mesi se non anni per essere lanciato sul mercato, dilatando i tempi per il rientro dell’investimento e quindi aumentando enormemente i rischi per l’investitore.
Dopo il prodotto, va controllato il team. E’ chiaro che il team deve riflettere esperienza nel settore di appartenenza del progetto e i singoli appartenenti devo essere esperti e competenti, con un lungo curriculum. Il team poi dovrà cercare di creare partnership con varie aziende già presenti sul mercato. Esperienza, partnership e reputazione sono ottimi indicatori.
Un altro aspetto da controllare, è il tipo di token creato per finanziare il progetto e offerto al pubblico. Ci sono gli utility token che offrono un servizio legato al progetto e il cui valore cambia in base agli andamenti aziendali e del mercato. Diversamente possono essere offerti dei security token, che sono supportati da asset aziendali reali.Questi token sono regolamentati e, oltre ad offrire una garanzia in più sul progetto, sono portatori di diritti su beni di proprietà dell’azienda.
Un altro punto da controllare per l’investitore è il controllo di chi emette il token, se tramite un exchange o se direttamente da parte dell’ azienda a capo del progetto. Nel caso di exchange poco conosciuti e con un passato poco chiaro, ecco un campanello di allarme.
E questo punto ci fa spostare l’attenzione sulla pericolosità degli investimenti in criptovalute. Pericolo qui inteso come possibilità di perdere tutto il nostro valore accumulato.
Prima di tutto dobbiamo definire e differenziare i tipi di rischi che andiamo a correre investendo in crypto
Abbiamo due principali filoni, che sono il rischio tecnico e il rischio finanziario.
Quando parliamo di rischio tecnico intendiamo le eventuali problematiche che potremmo avere con wallet, exchange e ulteriori problematiche tecnologiche
Il wallet è di tua proprietà ed è solo tua responsabilità gestirlo al meglio. Una delle cose che però non puoi prevedere è un eventuale bug che faccia bucare il wallet e farti perdere i fondi. Per questo la scelta migliore da fare sempre è cercare ed usare solo i wallet di maggiore successo e creati da aziende che investono tantissimo in sicurezza per i loro prodotti. Questa scelta è tua ed è una tua responsabilità.
Discorso analogo vale per la scelta dell’exchange su cui operare. Un exchange può essere attaccato e i suoi wallet possono essere colpiti e depredati. Ma un grosso exchange ha i fondi e la forte necessità di proteggersi, quindi sarà sempre allo stato dell arte nella protezione del proprio business e conseguentemente dei propri utenti. I piccoli exchange al contrario non sempre hanno queste capacità e sono molto più rischiosi. Il rischio che vi prendete però può essere remunerato dato che i piccoli exchange hanno spesso coin che non sono presenti sui maggiori e i movimenti possono essere più violenti e veloci, facendovi guadagnare o perdere di più.
Lasciare le vostre coin in attesa su un exchange è un rischio. Ricordate che la coin che è sul vostro wallet nell’exchange è nel wallet di un exchange e non su un vostro wallet proprietario. Se dovesse accadere qualcosa al’exchange avete la quasi certezza di avere perduto le vostre coin parcheggiate in attesa di essere tradate. Per mia esperienza è meglio spendere qualcosa in movimentazioni da e fuori dal proprio wallet. Lo stesso rischio lo correte quando mettete in prestito le vostre coin su un exchange che vi da questa opzione. In questo caso però il rischio è maggiore dato che le vostre coin saranno bloccate per tutto il tempo del prestito, non permettendovi di uscire rapidamente dall exchange per qualunque motivo vogliate. Da considerare anche che gli exchange non sempre permettono uscite immediate poiché la tempistica generale è tra le 12 e le 24 ore.
Gli scam sono una realtà conclamata di questo mondo, ne abbiamo fatto un articolo con la lista dei più famosi così da poterti insegnare come difenderti.
Un'altra problematica che potreste trovare è la protezione tecnologica delle coin. Coin come Bitcoin ed ethereum sono difficilmente inattaccabili, i team di sviluppo sono molto grossi e formati da programmatori capaci con budget molto grossi. Al contrario coin appena messe sul mercato e quindi piccole e con pochi sviluppatori potrebbe avere bug che ne minano la sicurezza intrinseca. Scegliere la coin su cui investire è vostra responsabilità, vi assumete un rischio in ogni caso ma è un rischio che potete gestire.
Quindi il rischio si riduce usando wallet di ottima qualità, exchange di comprovata fiducia e coin tra le più liquide. Se usate le cose giuste nel modo giusto avete abbassato la problematica rischio.
Ora affrontiamo il rischio finanziario.
La maggiore problematica che si incontra sul mercato delle crypto è l’estrema volatilità dei prezzi, data da un connubio di bassa liquidità del mercato, book sottili e forte presenza di balene che possono muovere il mercato a piacimento. Questa volatilità però è la chiave per guadagnare. Se ci posizioniamo nel trend giusto, la nostra coin avrà ovviamente una crescita che è impossibile sui mercati convenzionali.
Attenzione però, non esistono garanzie riguardo la crescita del prezzo di una coin. Non è accettabile comprare qualcosa a caso e abbandonarla, per poi sperare che nei mesi o anni successivi questa salga di prezzo.
Stesso discorso va fatto riguardo al sottostante di ogni coin. Il sottostante di ogni coin è la tecnologia di sviluppo e di utilizzo che essa ha nell’economia reale. Se questa tecnologia è inutile, errata o totalmente inesistente, è ovvio che il valore potrà crollare ed arrivare a zero.
Esistono schemi Ponzi come OneCoin che non hanno alcun sottostante e che sono basati solo sulla fiducia riposta in essi. Al crollo della fiducia, OneCoin è come una figurina. Ho citato OneCoin solo per la problematica di fiducia, OneCoin non è una criptovaluta.
Bitcoin ha un valore perché le persone credono in questa tecnologia e credono nella filosofia di progettazione monetaria che è alla sua base. Bitcoin ha un valore anche perché viene usato in base alla sua filosofia. L’uso di una coin, al pari della fiducia che il pubblico nutre in essa, crea un valore sul mercato.
Ci sono alcune cose fondamentali che dovete sempre ricordare.
Investendo,in qualunque cosa, vi state prendendo un rischio. Rischio che potete abbassare ma mai eliminare. Bilanciate il rischio sul vostro profilo, mai esagerare. Ogni errore si paga sempre a caro prezzo e qui sono in ballo i vostri soldi.
Nel lungo periodo non ci sono certezze sul valore, mentre qualcuno di più famoso e bravo di me diceva che nel lungo periodo siamo tutti morti
il rischio di perdere e azzerare il conto è reale nelle crypto valute come su ogni strumento finanziario.
Su crypto e derivati ovviamente tutto ciò può accadere molto velocemente.
Chiunque vi prometta guadagni veloci, sicuri e senza rischio, sta mentendo e vi vuole truffare. Ditegli addio.
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