blockchain scarabeo con monete fisiche e occhiali

Step 2 - Cos'è una Blockchain?

Blockchain, termine ormai abusato e inserito a sproposito in molti contesti perché fa figo e ci fa sentire importanti.
Un po’ quando nei primi anni 2000 sentivamo il nostro calzolaio che aveva aperto il suo sito internet per far cosa non si sa.
Ma alla fine cosa è la blockchain? A cosa serve? E perché è utile in alcune situazioni?

La Block Chain è un database digitale distribuito e decentralizzato, condiviso su una serie di nodi, verificabile da chiunque e immutabile nel tempo
È un registro digitale, le cui voci sono raggruppate in blocchi concatenati fra loro in ordine cronologico e sequenziale,la cui integrità è garantita dall'uso della crittografia.

La decentralizzazione è garantita dalla rete di nodi distribuita nel mondo, ed ognuno di questi ha una copia del database, che è distribuito fra tutti nodi della rete.
Per semplificare, i nodi sono computer sparsi per il mondo di proprietà di singoli appassionati o di grosse aziende di mining.
Ogni aggiunta di nuovo blocco alla blockchain distribuita è globalmente regolata da un protocollo condiviso.
Una volta autorizzata l'aggiunta del nuovo blocco, ogni nodo aggiorna la propria copia privata con la garanzia di scartare i blocchi fraudolenti o non corretti in automatico.

Quindi le informazioni scritte all interno della blockchain distribuita, posseduta da ogni nodo saranno sempre visibili a tutti e queste informazioni non potranno mai essere modificate nel corso del tempo.
È praticamente impossibile modificare le informazioni all’interno di un blocco, la potenza di calcolo richiesta sarebbe enorme.
Grazie a tali caratteristiche, la blockchain è intrinsecamente superiore alle normali banche dati e ai registri gestiti in maniera centralizzata anche da autorità riconosciute e regolamentate.

Come per ogni prodotto, si sviluppano delle varianti e anche per la Blockchain sono stati sviluppati vari tipi, creati per soddisfare le varie esigenze di ogni attore operante nel mondo

in dettaglio:
- Blockchain pubbliche: Sono Blockchain aperte a tutti e accessibili a chiunque. Ogni nodo detiene una copia del database e può partecipare al processo decisionale inerente lo stato del libro mastro. Sono definite “permissionless“. Es.: la blockchain di Bitcoin
- Blockchain private: Sono Blockchain chiuse dove solo uno o più nodi/consorzi pre-selezionati possono svolgere la funzione di validazione del network. Sono definite “permissioned“. Es.: la Blockchain di una fondazione privata o di una società
- Blockchain miste: Sono Blockchain in parte pubbliche e in parte private
- Sidechains: Sono blockchain derivate dalla blockchain madre ma ad essa collegate. Sono a tutti gli effetti blockchain autonome sulle quali è previsto che vi siano coin/token differenti da quelli circolanti sulla chain madre ma che all’occorrenza possono “spostarsi“ dalla sidechain alla chain madre e viceversa.

Ad oggi la blockchain viene usata praticamente solo per pagamenti e scambio di beni e servizi.
Ma possiamo già ipotizzare che nel futuro, la sua utilità potrà essere molto più ampia.

Ad oggi si ipotizza che la blockchain potrà essere usata per situazioni in cui sono necessari tracciabilità e sicurezza dell’informazione quale:
- Condivisione di informazioni sanitarie tra le diverse piattaforme e istituzioni;
- Scuole, mondo accademico, ambiti formativi, rilascio di attestati
- Gestione eventi sportivi, manifestazioni, olimpiadi
- Gestione delle scommesse in genere e casinò
- Compravendita immobiliare e catasti
- Tracciabilità donazioni no profit e beneficenza
- Monitoraggio commercio armi, munizioni, esplosivi
- Gestione forze dell’ordine e pubblica sicurezza
- Cybersecurity
- Sistemi per l’identificazione digitale e biometrica
- Produzione e vendita di diamanti o materie prime contraffabili
- Comparto assicurativo e leasing
- Testamenti ed eredità
- Turismo
- Tracciabilità di filiere
- Certificazioni opere d’arte
- Votazioni online trasparenti e al riparo da manipolazioni e brogli
- Banking, finanza e piattaforme di investimento
- Sistemi di pagamento e trasferimento di denaro
- Carte fedeltà e gift card
- Telefonia
- Commercio e industria
- Settore automotive

Per riconoscere una blockchain dobbiamo trovare questi elementi:
- Transazione (trasferimento di valore da un indirizzo ad un altro)
- Blocco (elemento che contiene transazioni)
- Nodo (elemento della rete che effettua ad esempio mining o convalida transazioni)
- Rete peer to peer (rete in cui tutti i nodi possono comunicare tra loro)
- Smart contract che si occupano della gestione adempimento esecuzione e pagamento degli accordi tra le parti


Riassumendo la Blockchain:
- È decentralizzata (non prevede autorità centrali, tutti la possono vedere, usare e consultare ma nessuno la possiede)
- Il protocollo è open (nelle blockchain pubbliche)
- Certifica che “qualcosa“ (una transazione di valore, un passaggio di proprietà) è avvenuto. La transazione non può essere censurata da un’autorità centrale
- Una transazione non può essere vietata, censurata o regolamentata da un ente sovrano (es blocco carta di credito o debito)
- È verificabile da chiunque (nel sistema finanziario tradizionale, il sistema controlla tutti mentre Nell’ecosistema blockchain, tutti controllano il sistema)
- Non è manomissibile o falsificabile (protocollo di consensus a sicurezza intrinseca)
- Risolve il problema del double spending
- È Immutabile nel tempo. Una transazione, una volta validata, viene fissata a “vita“
- È dinamica nel senso che si aggiungono sempre dei blocchi

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ragazza con top di pelle che tiene un bicchiere da cocktail tra i denti

Paradisi Fiscali

Oggi ci sdraiamo al sole in pieno relax e parliamo di paradisi fiscali.

Un paradiso fiscale è fondamentalmente un paese a bassa o nulla tassazione per aziende o persone fisiche residenti.
Sono considerabili rifugi da stati che hanno tassazioni esagerate.
Generalmente il sistema bancario permette di compiere transazioni che sono coperte dal segreto bancario e la gestione amministrativa per la creazione di società è molto rapida e snella.

Va compreso che se esistono i paradisi fiscali, da qualche parte devono esistere degli inferni fiscali.

I Paradisi fiscali sono legali? Si.
I paradisi fiscali sono giusti? Dipende da quale è il nostro punto di vista, che è ovviamente legato esclusivamente ad aziende che operano in settori legali.

Se guardiamo alle grosse cifre che vengono tolte agli stati ad alta tassazione, è chiaro che i paradisi fiscali sono un qualcosa di ingiusto.
I paesi come Panama non hanno le necessità e le spese dei normali paesi europei.
Le aziende che operano in paesi ad alta tassazione usufruiscono dei servizi statali di questi paesi e quindi dovrebbero remunerarli.
Dall’ altro punto di vista però è comprensibile che un paese a bassa o nulla tassazione dia all’azienda un vantaggio competitivo dato il risparmio di denaro dalla tassazione, denaro che può essere riutilizzato in ricerca e sviluppo, stipendi più alti, bonus e tutto ciò che serve per azienda e dipendenti.

Un altro spunto interessante da comprendere è che oramai nel mondo della globalizzazione è in atto una competizione tra stati nazione.
Ci sono stati che sono amministrativamente più amichevoli con le aziende, che offrono maggiori vantaggi e che spingono le aziende a mettere li le loro sedi.
Posti come il Lussemburgo, l’ Olanda o l’ Irlanda hanno capito questa dinamica e ne hanno costruito un vantaggio competitivo.
Altri paesi invece, che hanno sistemi statali welfare inefficienti e costosi, sono costretti a iper tassare i propri cittadini.

Nel mondo odierno, dove la competizione è sempre più forte e molte barriere sono state distrutte, è comprensibile che ogni vantaggio competitivo sia da usare.
Gli stati e i governi che non lo comprendono sono destinati a rimanere indietro nel panorama internazionale e con essi le loro economie e la prosperità dei loro cittadini.
Essere più inclini a favore le aziende abbassando le tasse e la burocrazia, migliorando e diminuendo la macchina statale, potrebbero essere la soluzione ideale per far si che non esistano più i paradisi fiscali.


chiavi nella porta

Affittare o comprare casa?

Affittare o comprare? Comprare o affittare?
Ma l'affitto è davvero un completo buttare via soldi?
Infatti la domanda che molti si pongono è “perchè pagare l’affitto al proprietario di casa se posso direttamente pagare per la mia casa?”
Per rispondere a questa questione dobbiamo partire dal principio della questione e analizzare la situazione un pezzo per volta.
E l' unica cosa che ha senso fare è analizzare la problematica sul lungo periodo.

Prima di tutto, affittare una casa non è buttare soldi nel camino, ma significa avere l'uso di un bene, in questo caso una casa o un appartamento.

State pagando l'uso di uno spazio che per voi non ha un valore nel futuro. Questo concetto è basilare, il valore nel futuro.

Quando compri una casa ,e nella quasi totalità dei casi la stai comprando a debito, stai prendendo in prestito soldi invece di una proprietà e quindi paghi il debito in primis, e poi gli interessi per l’ utilizzo di questa liquidità.
Va sempre ricordato che i soldi che hai preso in prestito oggi vengono usati per comprare un assett che si spera salga di valore domani.
Va anche considerato che quando la banca ti fa un prestito, non sempre hai tutta la liquidità necessaria dato che non tutte le bance erogano prestiti al 100%.
Quindi dovrai avere un posto dove vivere per questo periodo.
Un altro punto di cui bisogna essere certi è cosa ci si aspetta nel breve periodo.
Se lavorate in un azienda che vi manda in giro per il mondo, ha senso comprare una casa? Se cambiate spesso lavoro e città di lavoro, ha senso comprare una casa?
Essere possessori di una casa quando si decide di mettere radici e creare una famiglia è bellissimo, ma vanno considerate tutte le spese che una proprietà comporta, quindi tasse di possesso, tasse di acquisto, tasse di scrittura, eventuali rotture di parte della casa, controlli da fare alla casa, spese di gestione e servizi senza dover parlare delle bollette di casa.
Chi è in affitto invece ha solo il costo dell 'affitto, un’ assicurazione, spese condominiali e le bollette.
E una possibilità molto più facile di muoversi se la zona va peggiorando o la convivenza coi vicini diventa impossibile.
Ricordate che le necessità e i bisogni cambiano col passare degli anni, soprattutto se la famiglia si allarga con uno o due bambini. Comprare una casa per due persone e poi doverci vivere in 4 non è facilissimo ma viverci 35 o 40 anni è sicuramente economicamente più valido che vivere in affitto lo stesso tempo, soprattutto perché dopo 40 anni sarete possessori di un immobile che avrà un valore.
Ma pensate a quante cose possono cambiare o andare storte in 40 anni, pensate alla percentuale di divorzi del vostro paese.

La questione è difficilmente affrontabile a livello generale poiché ognuno di noi ha idee, modi di vivere e aspettative del futuro diverse.
Il mercato immobiliare è un mercato che deve essere studiato e compreso come ogni mercato e che è soggetto a delle fluttuazioni di prezzo.
Vanno considerati molti fattori personali prima di prendere la decisione definitiva.
Comprare una casa è semplice, molto più difficile è doverla vendere.
Sempre senza cadere nella trappola del debito.


denaro abbandonato a terra

Diversificazione

Oggi capiremo come funziona la diversificazione.
La diversificazione è una strategia di investimento per abbassare il fattore di rischio sui mercati e riguardo l’economia globale.
Dovete sempre ricordare che le azioni o le obbligazioni che comprate sul mercato sono emesse da aziende che lavorano, producono, corrono rischi e fanno degli errori.
Solo chi non fa nulla non sbaglia mai.

Questi rischi errori possono essere di vario genere, dal livello amministrativo a gestione aziendale oppure possono cambiare le situazioni o le leggi che delineano le corrette policy riguardo le aziende in un determinato territorio. Molti di queste problematiche sono comprensibili con una visione di lungo termine, ma molto spesso capita che i problemi cadano dal cielo improvvisamente.
Quindi una strategia di buon senso potrebbe essere di non mettere tutte le uova in un solo paniere, ma di avere i vostri soldi investiti in varie compagnie, in maniera tale che un attacco ad una compagnia non vi faccia perdere tutti i vostri soldi.
Questo serve a ridurre il rischio del portafoglio.

Questo genere di strategia funziona al meglio solo quando gli acquisti fatti non sono correlati.
Una posizione correlata significa che un asset finanziario viene influenzato nella crescita o discesa del prezzo, a causa della crescita o salita del prezzo di un altro asset finanziario. Per prendere un esempio, pensate al valore dell’ oro e al valore delle azioni minerarie, oppure al petrolio e alle azioni delle aziende petrolifere.
Se volete capire se i vostri investimenti non sono correlati cercate qualche tool su internet che vi possa aiutare.
Un buon metodo generale per diversificare è investire in diverse industrie in diversi settori.

Dato che ogni settore incontra diversi e univoci rischi. Stesso discorso vale per quando ragioniamo a livello di paese o continente. Diversi paesi hanno diversi rischi e problemi
La globalizzazione ci ha aiutato nella possibilità di investire i nostri soldi nei diversi paesi del mondo, ma questo ha fatto si che aumentasse la correlazione tra le varie aziende anche di continenti diversi, basta pensare a come solo legate le aziende occidentali alle forniture di materie prime e semilavorati dall’ Asia.
Diversificare non è una strategia semplice e veloce, il contrario.
Bisogna passare molto tempo a studiare le varie problematiche e poi studiare le varie aziende che ci possono interessare.
Creare un portafoglio senza rischi è quasi impossibile ma fattibile.
Bisognerà poi stare attenti ai costi di creazione del portafoglio data la quantità di posizioni che potremmo aprire.

Gli ETF sono una buona scelta, ma questo è un vostro compito.
Studiare e scegliere il meglio per voi e la vita finanziaria della vostra famiglia.
Ricordate di non incappare in una falsa diversificazione comprando assett diversi ma che poi hanno lo stesso sottostante.
Ricordate sempre che il vostro obbiettivo è la salvaguardia del conto, evitare grossi cali nel suo valore e limitare la volatilità controllando il rischio.

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dollari sopra un tablet

Airdrop e Bounty

SOLDI GRATIS!!!
Sono sicuro di avere la tua attenzione ora. E si, Airdrop e Bounty sono soldi gratis, beh quasi.
Cosa sono questi due termini e cosa nascondono?
Sono ne più ne meno un metodo per fare pubblicità nel mondo delle crypto.

Partiamo dall‘airdrop o lancio dall’aereo di token a pioggia, infatti un Airdrop non è altro che un invio di token a pioggia su una serie predisposta di indirizzi.
Generalmente gli airdrop vengono realizzati tramite una iscrizione ad alcuni form, dove nei casi più semplici semplicemente si inseriscono mail e indirizzo ethereum fino a casi più complicati dove addirittura si chiede un KYC.
I bounty invece sono una versione che possiamo definire più complicata di airdrop.
Si chiede all’utente un’ azione social o di promozione più articolata e complessa, per una maggiore quantità di token.
Esempi possono essere scrivere un articolo o creare un video, oppure controlli del software e via scorrendo
Il limite è solo la fantasia dei creatori pubblicitari.


a lot of different coin

Fork

Se avete sentito parlare di criptovalute o state cominciando ad interessarvi, allora avete facilmente sentito parlare di FORK.
Cosa è un Fork?

Un Fork è una divisione in due diverse “direzioni” del software di una criptovaluta.

I fork più famosi sono stati i fork di Bitcoin nel 2017 e il fork di Ethereum, che ha portato alla creazione di Ethereum Classic.

Partiamo dalla base spiegando il fork di Bitcoin.
Bitcoin è fatto dal suo protocol e dalla sua blockchain.
Dato che il protocol, ha delle regole scritte all’interno che possono rendere il suo sviluppo lento in alcune parti, alcuni developers possono pensare di poter migliorare il loro bitcoin modificandone il protocol.
Gli sviluppatori copieranno il protocol originario di BTC e andranno a creare le modifiche necessarie per farlo funzionare aggiungendo i solo sviluppi migliorativi.
Il protocol così modificato andrà a creare un nuova COIN, che sarà non compatibile con la BC minata fino ad ora.
Dopo di che si deciderà da quale blocco far partire il protocol modificato. Alcuni miners continueranno a minare col protocol sorgente, mentre altri supporteranno il protocol modificato. Ciò creerà due distinte blockchain incompatibili tra loro e di conseguenza una coin aggiuntiva, separate a partire da questo blocco prescelto che andranno avanti indipendentemente l’una dall’altra.
Il caso di cui abbiamo detto si chiama Hard Fork.
Va fatto notare che esiste anche un “soft Fork” , che non crea una diversa blockchain ma semplicemente implementa modifiche software importanti ma comunque compatibili con la BC preesistente.
Gli utenti utilizzatori della coin, vedono nei loro wallet i risultati di un hard fork poiché viene creata una nuova coin mentre non vi sono risultati evidenti per un soft fork dato che questo rimane ad appannaggio degli sviluppatori. Noi utenti saremo inconsapevoli.

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ball of cash

Dividendi

Oggi andiamo a parlare di cosa sono i Dividendi e perché ci piacciono così tanto.
I dividendi sono dei fondi, dei soldi, che le aziende danno a coloro che possiedono le loro azioni.
Generalmente non si parla di cifre per azione molto grandi, ma avendo tante tante azioni la cifra comincia ad essere interessante.
Infatti possedere questo genere di azioni porta ad avere un extra cash flow nel nostro conto.
Il guadagno non c'è solo con acquisto e vendita delle azioni ma anche possedendo queste azioni che pagano dividendi.

Ora , il primo pensiero che ci viene in mente è che un portafoglio azionario può essere fatto di sole azioni che pagano dividendi, ma bisogna stare molto attenti.
Infatti è una buona strategia che però ha delle problematiche intrinseche.
Teoricamente le aziende pagano dei dividendi quando pensano che non possono aumentare i loro guadagni reinvestendo nell’ azienda.
Molto spesso i dividendi sono usati come uno strumento in mano alle aziende per remunerare parte del direttivo e parte degli stakeholder aziendali.
Questo è il motivo per cui i dividendi vengono pagati più facilmente da aziende che sono sul mercato da tempo e non da aziende nuove che necessitano di reinvestire in loro stesse o che non hanno nemmeno questa liquidità.
Anche il settore delle varie aziende ha un ruolo nel pagamento dei dividendi.
Alcuni settori sono più propensi come il settore energetico e petrolifero, in cui solo più facili da creare contratti a lungo termine con Stati sovrani, con grossi e certi flussi di cassa.
Queste sono operazioni stabili in un mercato "lento".
Le aziende della new economy invece lavorano in un mercato molto veloce, molto più fluido e con grossi cambiamenti tecnologici che non si presta.

I dividendi possono essere un ottima soluzione per gli income investors, ovvero coloro che investono per ricevere denaro nel loro portafoglio.
La gestione del rischio delle azioni con dividendo è leggermente diversa dalle altre.
Infatti si è portati a pensare che le aziende che danno dividendi siano più disciplinate dando un senso di sicurezza all’ investitore.
Lo stesso investitore in questo modo ha una gestione che può essere semplificata avendo un ritorno annuale certo.
Una delle possibili strategie attuabili con i dividendi è di reinvestirli a loro volta in altre azioni che pagheranno altri dividendi e così via via per gli anni a venire.

C’è da dire che avere un portafoglio di soli dividendi è una idea interessante, ma dobbiamo anche capire che per avere cifre interessanti dovremo immobilizzare una cifra importante sul mercato azionario, che è notoriamente rischioso e volatile.
Le azioni possono avere crolli e le aziende possono commettere errori che le possono portare ad eliminare i dividendi.
Il mercato purtroppo non apprezza questa mossa e l’ azione di quella azienda potrebbe subire un ulteriore crollo.
Le azioni con dividendi sono interessanti ma non bisogna abusarne.


barra di oro da 100 grammi

Oro

Fin dall’antichità l’oro è associato a ricchezza, soldi e benessere per coloro che ne possedevano anche una piccola parte del proprio patrimonio.
È stato uno dei materiali più ricercati ed estratti dalle viscere del nostro pianeta, e l’essere umano ne ha sempre visto il valore dato dalla sua scarsità.
Usato dalla notte dei tempi per dare valore alla moneta di tutti i popoli, noi occidentali abbiamo avuto il gold standard fino all inizio del 20esimo secolo, infatti il valore della valuta emessa dalle nostre banche centrali era collegato all oro, che ne garantiva i valore.
Questo sistema è stato totalmente abbandonato nel 1971, ma molti considerano tutt’oggi l’oro un asset fondamentale per il proprio portafoglio di investimento.

Infatti l’ oro è considerato un rifugio o porto sicuro, dove rifugiarsi ogni volta che lo spettro dell inflazione galoppante torna a turbare il nostro sonno.
Soprattutto per i critici della valute fiat, l’ oro è un ottimo investimento per mantenere inalterato o aumentare il valore dei propri investimenti e per proteggersi dalla stampa selvaggia di moneta venutasi a creare con le valute Fiat.
Ricordate che l’oro è una risorsa finita sul nostro pianeta, difficilmente disponibile e in numero limitato.
Le banche centrali dei paesi che non ne avevano molto ne hanno fatto incetta negli ultimi anni.
Molti paesi ne hanno grosse quantità dichiarate mentre altri paesi hanno preferito disfarsene.
Questo è un buon esempio della diversa strategia delle varie bance centrali.

L’ oro è anche un metallo industriale usato nella produzione di parti elettroniche.
Nella realtà la sua domanda industriale è una piccola parte del totale mondiale, a cui va unita la domanda di materia prima per la produzione di gioielli
Ora dovremmo chiederci, è giusto investire in Oro?
Beh, come in tutte le cose c’è un tempo e un modo migliori, e questi si comprendono solo studiando l’assett nel dettaglio.
Avere una parte di capitale in oro non è stupido, al contrario.
Questo però deve essere visto principalmente come strumento di difesa. Questo non significa che non si possa fare dei guadagni con l’ oro, ma come sempre bisogna seguirne il trend.
Se parliamo di prezzo, per convenzione e regola generale, il prezzo dell’ oro cresce sempre più dell’ inflazione e questo non è correlato all’ andamento del mercato azionario.
In caso di crollo del mercato azionario, vi è di solito una corsa ad accaparrarsi l’oro, per poi vendere l’oro nel momento in cui il mercato azionario sale vigorosamente.
L’ Oro ha comunque un prezzo volatile e non un prezzo fisso.
Va sempre considerato il periodo e il momento dell’acquisto e che strumenti stiamo monitorando.
Infatti vi sono più metodi e strumenti per essere investiti in oro.

La principale differenziazione è tra l’ oro fisico e l’ oro finanziario.
L’oro finanziario è quell’ oro che possiamo acquistare tramite strumenti finanziari come ETF ed ETC, future o derivati. In questo caso non avremo fisicamente l’oro tra le mani ma avremo dei contratti finanziari che rappresentano la quantità di oro di nostra proprietà che potremo tradare sui principali mercati mondiali. Ovviamente in questo caso la scelta deve essere oculata riguardo allo strumento e a tutte le sue peculiarità, affidandosi ad aziende emittenti che siano più che affidabili.

L’ oro fisico invece è quell’ oro che possiamo portarci a casa e toccare con mano.
Generalmente si tratta non solo di gioielli, ma proprio di monete o lingotti, che possono andare da pochi grammi al chilogrammo.
L’ unità di misura dell’ oro è l’ oncia rapportata al dollaro statunitense.
Questo oro può essere custodito nella propria casa, ovviamente al riparo da malintezionati. Dato l’alto valore del metallo, nel caso si decida di acquistare più di qualche oncia, ha senso rivolgersi a ditte specializzate di custodia per tenere al sicuro il nostro investimento.
Infatti ci sono rischi reali nel possederlo, non solo a livello finanziario, ma a livello personale.

L’ oro non è un investimento per tutti.
Un altro metodo per poter far parte di questo mercato è esporsi acquistando le azioni delle compagnie minerarie.
Questo è un altro metodo che però è totalmente finanziario e che va considerato e studiato come ogni investimento finanziario, a cui va aggiunto il rischio del settore in cui queste aziende operano.


guy checking crypto exchange on laptop

Long o Short

Sentirete spesso da gente dell’ambiente parlare di essere Long o essere Short.
Questo è frutto di una visione diametralmente opposta del mercato da parte del trader.

Essere Long signica avere acquistato lo strumento finanziario.

Essere short significa aver preso in prestito lo strumento finanziario.

Infatti nel mondo del trading non solo possiamo comprare un assett, ipotiziamo un azione, ma anche prenderlo in prestito. Tutto dipende da come noi consideriamo sia l’andamento futuro di questa azione, ovvero salita o discesa del prezzo.
Il mercato può essere definito rialzista o ribassista,nel caso in cui stia crescendo di valore oppure perdendo valore. Ci sono due animali che descrivono la salita e la discesa.

Il toro è il mercato rialzista. Si definisce infatti bull market. Il toro colpisce dal basso verso l’alto.
L’ orso è il mercato ribassista. Da qui Bear Market, dato che l’orso colpisce dall’ alto verso il basso.

Tornando ai nostri long e short.
Long significa essere proprietario, acquistare l’assett. La nostra ipotesi è che il mercato sia toro quindi valore dell’assett vada a salire quindi aspettaremo che il valore cresca per venderlo ad un prezzo più alto.
Essere short significa che pensiamo che il valore di un asset andrà a calare, saremo in un mercato orso, quindi andremo a prendere in prestito l'asset da un prestatore.
Venderemo il nostro asset a 5 euro, lo stesso scenderà a 3 euro e lo ricompreremo a questa cifra così da ridarlo al precendete prestatore .
I 2 euro di differenza sono il vostro guadagno .
Controllate sempre i costi del vostro broker riguardo l’ essere short, questi vanno attentamente monitorari per gestirli al meglio.


ragazza con occhiali e luce neon

Come lavorano gli interessi negativi

Oggi affrontiamo il tema dei tassi di interesse e vedremo cosa sono e come operano i tassi di interesse negativi.
Cosa è un tasso di interesse negativo?
Un tasso di interesse negativo è un prestito, erogato da un soggetto finanziario, dove non paghi per prendere soldi ma vieni pagato per accedere a questo prestito.
Un debitore che viene pagato per contrarre un debito
Fantastico. Incredibile

Ma cosa significano realmente gli interessi negativi sull'economia?
Gli interessi sono quelle cifre che paghi alla banca per prendere soldi in prestito per le tue attività lavorative o familiari, oppure sono i soldi che ti vengono accreditati dalla banca per tenere i tuoi fondi sul tuo conto bancario.
I tassi bassi intendono spingere le banche ad incrementare i prestiti e non tenere molta liquidità stoccata sui loro conti, invogliando i clienti ad accedere a questi prestiti a basso costo.
Alti tassi di interesse servono per spingere le persone a spendere meno e cercare di mantenere sotto controllo l’inflazione raffreddando l’ economia.
L’ opposto viene a crearsi con l'abbassare i tassi.
La BCE ha cominciato con i tassi negativi nel 2014 mentre la banca centrale del giappone ha iniziato nel 2016.

Coi tassi negativi le banche cominceranno a perdere redditività dai soldi depositati nei conti dei loro clienti.
Interessi negativi significano anche che i conti deposito e i soldi fermi sui conti correnti verranno remunerati a zero oppure gli stessi clienti dovranno pagare per mantenere i loro conti nella banca. In questo caso la banca potrebbe decidere di assorbire questo costo a carico del loro cliente se questi prende altri prodotti della banca come assicurazioni, mutui ecc.
È accaduto in Danimarca che una banca applicasse un tasso del -0,5%.
I consumatori sono così scoraggiati a tenere soldi liquidi sui loro conti correnti e quindi vengono spinti a spendere. Questo si ripercuote su tutta la filiera economica sia privata che aziendale.
I costi per i prestiti al pubblico saranno sicuramente più alti rispetto a quelli che avrà la banca , d altronde è il loro business.
In caso di interessi negativi decisi dalla banca centrale non è detto che anche i consumatori debbano avere interessi negativi sui loro prestiti.
Al momento, non comprendiamo appieno le reali conseguenze sull’economia reale degli interessi negativi, nonostante questi sembrino una cosa ottima all’uomo della strada.
Teoricamente i tassi bassi o addirittura negativi servono per spingere l’economia con maggiore spesa da parte dei consumatori, una maggiore propensione all’indebitamento e una crescita dei consumi e quindi una crescita dell’ inflazione.
Con L’inflazione, ovvero la crescita dei prezzi al consumo, si ha una perdita di valore della moneta del paese che ne è vittima, il che significa una maggiore possibilità di vendere i propri prodotti all estero dato il loro valore più basso al cambio con i concorrenti, un'altra spinta alla domanda di beni e servizi.
Tutto bello, se accade.

I paesi che ora sono protagonisti di questa policy finanziaria basata sui tassi negativi hanno avuto problematiche con una cronica lenta crescita e quindi sono in deflazione.
La deflazione incoraggia banche e persone a non spendere i loro soldi.
La deflazione porta al ciclo più risparmio meno spesa. Gli interessi negativi sono visti come un metodo per scoraggiare questo ciclo e anzi ribaltarlo.
Gli interessi negativi possono avere molti effetti negativi sull’ economia e sulla popolazione. Le persone potrebbero decidere di possedere i loro risparmi in valuta fisica, creando una corsa allo sportello invece di tenere i loro soldi liquidi nei conti bancari e quindi pagare il costo del conto.
Le bolle finanziarie sono un altro effetto, le persone potrebbero indebitarsi ad un livello insostenibile e quindi creare una bolla finanziaria, con tutto ciò che ne consegue. Vi ricordate i nostri asset tossici?
Il che significa fare investimenti rischiosi con soldi che i risparmiatori non possono permettersi di perdere. In caso di crash la situazione sarebbe davvero problematica.
Gli interessi negativi poi colpiscono i risparmiatori e gli investitori obbligazionari. Il risparmio non è più remunerato e i rendimenti obbligazionari vanno a 0, il rischio non è più correttamente remunerato, creando distorsioni sul mercato, il che porta a aumentare il rischio nel portafoglio di investimento per mantenere lo stesso livello di remunerazione.
Provate a pensare come vengono colpiti tutti i fondi pensioni e i fondi obbligazionari.
Le aziende prendono soldi a debito non per creare nuove linee produttive o aumentare il proprio organico, ma per realizzare buyback delle loro azioni, facendone crescere artificialemente il valore sul mercato
Anche le banche ne vengono colpite, dato che questa azione abbassa di molto i loro profitti su prestiti e altri prodotti.
I Tassi negativi possono essere visti come paradossali e controversi.

Tassi negativi su bond di vario portano a non collocare i bond sul mercato, dato che in un normale mercato nessuno presta i propri soldi senza avere un ritorno economico.
Al contrario Dobbiamo citare i Safe haven bond hanno un rendimento basso se non inesistente, ma parliamo di bond emessi da paesi considerati “sicuri” e “incrollabili.